SOULFOOD FORESTFARMS HUB ITALIA: NASCE NEL FEBBRAIO 2021, PER COSTRUIRE IN AREE PERIURBANE LABORATORI DI AGROFORESTAZIONE, LUOGHI DI ATTIVISMO SOCIO-AMBIENTALE PER LA RIGENERAZIONE URBANA E AMBIENTALE.
| Società benefit: no Start up: Start up iscritta al registro delle imprese Sito web: https://soulfoodforestfarms.org Città: Milano Settore: Azienda agricola Età rappresentante legale: 34 Progettista: Enrico Sartori, Alessandro Di Donna, Giuseppe Bertolina Tema: Agricoltura e Filiere Agro-alimentari |
Descrizione
Soulfood Forestfarms S.r.l. Impresa sociale (SFFF) propone soluzioni rigenerative socio-ambientali da applicare ai modelli di produzione alimentare, alla gestione delle risorse idriche, alla creazione di spazi urbani sani, intesi come componenti integrate di una città, per l'adattamento ai cambiamenti climatici e alle possibili emergenze sanitarie.
L’impresa realizza tali scopi attraverso un approccio olistico che si sostanzia in innovazione di processo e di servizio replicabili e dalle grandi potenzialità di sviluppo. In particolare, SFFF, progetta ed implementa sistemi agroforestali urbani e periurbani (UPAF).
I sistemi Agroforestali favoriscono l’accesso a cibo nutriente, diversificando le fonti di cibo e riducendo quindi gli impatti derivanti dalle disponibilità di approvvigionamento del mercato e dall’aumento dei prezzi, diversificano le opportunità di guadagno, portano alla creazione di nuovi “green jobs”, facilitano la costruzione di comunità e agiscono come sorgenti di innovazione e formazione, regolano i flussi di siccità/esondazione e, infine, favoriscono la termoregolazione urbana.
Inoltre, i sistemi UPAF rispondono agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati da Agenda 2030, in particolare:
5 (Accesso al cibo e food security)
11 (Città e comunità sostenibili)
12 (Consumo e produzione responsabile)
13 (Azioni contro l’emergenza climatica)
20 (Vita sulla Terra)
L’innovazione, dal lato del processo, si caratterizza per essere incrementale: tecniche già esistenti e sperimentate (Agroforestazione) vengono inserite in un contesto atipico e complesso (aree urbane e periurbane) e gestite attraverso meccanismi differenziati (CSA; RSI; Istituzioni) che massimizzano la produttività, dispiegando dirompenti effetti benefici anche in ambiti che non attengono strettamente a quello agricolo.
Infatti, da un lato, l’implementazione di sistemi agroforestali urbani e periurbani (UPAF) aumenta notevolmente la fornitura di servizi ecosistemici agli abitanti delle città, contribuendo così al miglioramento delle loro condizioni di vita, attraverso una maggiore disponibilità di cibo sicuro e nutriente, la filtrazione delle acque, la regolazione del clima locale, il sequestro del carbonio, il potenziamento della biodiversità, il miglioramento della salute, l’accessibilità ad ampi spazi, la termoregolazione urbana e le opportunità di svago.
D’altro canto, l’agroforestazione viene anche in rilievo come tecnica fitorimediante al posto della semplice forestazione. Ciò permette di offrire modelli che possono sostenere anche parte o tutti i costi di bonifica, producendo ricavi dalla vendita di prodotti food e non food. Proponiamo modelli già implementati, sperimentati e validati come quelli agroforestali di fitorimedio a produzioni di biomassa a ciclo medio-lungo, breve e brevissimo (D.L. Rockwood, C.V. Naidu - 2004) e la sperimentazione di sistemi produttivi compatibili con l’inquinamento, previa analisi di rischio: impianti composti da quelle varietà che accumulano l’inquinante nelle foglie e nel fusto, ma non nel frutto, permettendo così la proposta di un sistema che fitorimedia un suolo contaminato senza rinunciare ad una produzione a reddito. Dal lato del servizio, invece, l’innovazione riguarda la capacità dell’impresa di fornire servizi integrati a soggetti molto diversi fra loro: gli imprenditori agricoli si rivolgono all’impresa e vengono accompagnati nel processo di transizione ecologica; le imprese appartenenti ai più disparati settori economici vengono intercettate dal lato della Responsabilità sociale dell’impresa contribuendo ai vari progetti con fondi destinati o volontariato aziendale; la cittadinanza attiva viene coinvolta attraverso attività di sensibilizzazione che vanno dal volontariato alla partecipazione ad eventi o attività formative. Tutti questi attori sono messi in relazione e contribuiscono in modo diretto a modificare la realtà cittadina circostante nell’ottica di una transizione ecologica non più rimandabile.
Impatto ambientale
Le odierne sfide poste dai cambiamenti globali, dai rapidi tassi di urbanizzazione, dagli impatti dei cambiamenti climatici e le crescenti preoccupazioni socio-ambientali e socio-sanitarie hanno ricadute negative su vari ambiti come la salute e il benessere umano, la stabilità dell'economia urbana, il mantenimento di adeguati livelli di biodiversità, la produttività del suolo - quando questo non risulta inquinato - la disponibilità di risorse naturali. La mera sostenibilità non è più sufficiente. Il progetto infatti promuove le attività di agroforestazione che sono intrinsecamente legate alla valorizzazione e rigenerazione ambientale e sociale del territorio in cui si inseriscono. Le pratiche di agroforestazione in essere sono condotte con l’obiettivo di supportare la generazione di servizi ecosistemici ad ampio spettro all’interno di terre agricole periurbane. Si adotta un approccio allineato con numerosi dei Criteri Ambientali Minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde: dalla produzione di frutta e verdura di qualità e di filiera corta allo stoccaggio di CO2 nel suolo e nelle piante arboree, al supporto alla fertilità dei suoli e alla biodiversità, all’aumento dell’autosufficienza irrigua, al non uso di pesticidi, fertilizzanti minerali, erbicidi grazie alla gestione agroecologica, al coinvolgimento in prima persona della cittadinanza, generando nuovi valori esperienziali e culturali e nuove competenze, grazie alle attività didattiche e formative. La coerenza ambientale degli interventi sono un punto cardine della progettazione agroforestale: dalla scelta di specie autoctone in equilibrio col contesto, alle accortezze progettuali e gestionali nei confronti della biodiversità, alla raccolta di dati ecologici per il monitoraggio degli impatti e benefici. Il progetto aziendale sensibilizza su questi temi e innesca nuovi meccanismi partecipativi, promuovendo e comunicando le azioni ai diversi stakeholders del territorio. A questo proposito, si ricorda come nelle pratiche di agricoltura urbana sia insita una dimensione anti-strutturale iniziatica che permette a chi vi si avvicina di dimenticare il proprio status sociale e di intraprendere un percorso di formazione, che parte dalla terra, permettendo una vera e propria trasformazione attraverso la curvatura dell’esperienza. In quest’ottica il progetto aziendale ha un forte impatto rigenerativo e catalizzante anche rispetto alla cittadinanza.
Innovatività e replicabilità
La proposta progettuale presentata è innovativa sia in termini assoluti, sia rispetto al contesto territoriale nel quale la si vuole realizzare. L’innovazione in termini assoluti consiste nell’adozione di un approccio rigenerativo, che consente di andare oltre il concetto di sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale e che trova la sua applicazione nell’implementazione di complessi ecosistemi agroforestali successionali in grado di rigenerare i suoli, sottraendo carbonio e aumentando la biodiversità e la resilienza. Tale approccio si ispira ai principi dell’agroecologia e all’agricoltura sintropica, teorizzata da Ernst Gotsch, che prevede l’imitazione di ciò che avviene in natura generando un sistema multistrato in cui le piante occupano una dimensione orizzontale e una verticale che nel tempo non avrà bisogno di input esterni. In tale agroecosistema, le piante pioniere preparano il terreno per gli alberi da frutto e infine per le piante autunnali, mentre il suolo resta sempre coperto attraverso consistenti pacciamature che permettono di mantenere in salute i microrganismi che lo abitano, nonché il giusto livello di umidità. Ulteriore elemento di innovazione risiede nel fatto di considerare come strategico il coinvolgimento attivo della comunità locale, trasformando i consumatori in “prosumer”, produttori e consumatori al tempo stesso, che partecipano attivamente al processo di rigenerazione ambientale, sociale ed economica attraverso forme di attivismo e commitment. L’innovazione rispetto al contesto nel quale la si vuole realizzare consiste nel fatto che non esistano ancora, se non in forme del tutto sperimentali e portate avanti dallo stesso gruppo che presenta il progetto, iniziative simili basate sull’agroforestazione successionale e rigenerativa. L’innovazione consiste non solo nell’introdurre nuovi elementi ma anche nel combinare in modo innovativo pratiche, tecniche e processi già esistenti, come evidenziato nel paragrafo che precede (innovazione incrementale di processo e di servizio). Il modello di impresa che proponiamo è fondato sulla realizzazione di specifici “Transition Package”: progetti di sviluppo finalizzati a realizzare la transizione ecologica di una certa area, che vengono studiati, finanziati e implementati attraverso la progettazione aziendale e la collaborazione sinergica dei diversi stakeholder aziendali. L’idea progettuale è replicabile in contesti territoriali che vedono la presenza di aziende agricole, imprese e comunità locali disposte ad avviare un processo di transizione ecologica tramite agroforestazione rigenerativa. Attraverso il Transition Package, gli agricoltori potranno trasformare la loro azienda agricola a partire dal 1° ha di terreno implementando un sistema agroforestale progettato sulle caratteristiche pedologiche, climatiche e vegetazionali locali. Infine è innovativo il modello secondo il quale la transizione agroecologica e quindi i costi sostenuti per la realizzazione dei sistemi agroforestali, vengono supportati dalla vendita dei servizi ecosistemici generati dai sistemi e considerati produzioni di alto valore, ad attori della società civile come aziende o associazioni che vogliono contribuire alla transizione agroeocologica dei propri territori e alla compensazione delle proprie attività produttive. Il modello Soulfood Forestfarms è appositamente studiato quale “hub” locale e potrà essere riproposto in altri contesti come buona pratica. Considerando la nuova PAC e i trend dei nuovi finanziamenti europei (From fram to fork strategy; Green new deal) in cui l’agroforestazione gioca un ruolo principe nella soluzione di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, il modello sarà potenzialmente replicabile in tutta Europa.
Impatto dell’innovazione
L’obiettivo di Soulfood Italia è implementare il più possibile sul territorio italiano sistemi agroforestali rigenerativi. L’impatto che tali pratiche hanno sull’ambiente capovolge del tutto l’immaginario dell’agricoltura industriale. Da un cibo che depaupera i suoli, distrugge gli ecosistemi, non resiliente e del tutto staccato dal contesto territoriale in cui viene coltivato, si passa al paradigma opposto di cibo nutriente, che rigenera i suoli e apporta ricchezza paesaggistica al territorio, che consuma meno risorse e partecipa alla mitigazione del cambiamento climatico. Nel nostro primo semestre di attività abbiamo già raggiunto e concluso accordi con 2 aziende agricole contigue tra loro (tot 16 ha), stiamo per concludere degli accordi anche con altra azienda agricola ad Inverigo che vuole portare avanti insieme a noi un progetto di agroforestazione su un'area di 200 ettari. Altre farms interessate ci hanno già contattato e abbiamo dovuto creare una lista di attesa che conta ad ora 2 soggetti (a Bologna e in Toscana). L’obiettivo è la diffusione di queste tecniche all’interno del sistema produttivo agricolo, per misurare i benefici su vasta scala. Questo ad oggi sta accadendo, e se il trend rimanesse costante, l’impatto positivo dal punto di vista ambientale sarebbe estremamente rilevante. Si pensi che, ad oggi, il settore dell’agricoltura tradizionale rappresenta il 7% delle emissioni nazionali di gas serra e il 94% delle emissioni nazionali di ammoniaca (ISPRA). Il sistema produttivo ha bisogno di scoprire alternative, nuove tecniche che siano l’insieme di pratiche tradizionali, sapere scientifico e tecnologia. L’agricoltura sintropica è di certo una valida proposta che va scoperta e diffusa. Soulfood oltre ad agire a livello agronomico per le aziende agricole, introduce l’azienda agricola nella propria rete di volontari, ormai numerosissimi, per permettere a cittadini di conoscere l’esistenza di questi progetti, comprenderne l’importanza e soprattutto avvicinarli come consumatori diretti. Si propone un distacco dalla grande distribuzione preferendo canali a filieri corta. Questo studio per una nuova filiera dell’agricoltore viene impostato sin dall’inizio nella fasi di progettazione del sistema agroforestale. Il distacco di un’azienda agricola dalla grande distribuzione ha moteplici effetti: permette di tornare a valorizzare economicamente il lavoro in campo, (spesso difficile all’interno del mercato della grande distribuzione), permette di variare la tipologia di prodotti che si vuole produrre, riduce i trasporti lunghissimi ai quali il cibo ormai è sottoposto a partire dalla produzione fino al consumatore, offre un modello sempre più scalabile e migliorabile.
Fattori specifici
Processo Il processo sviluppato da Soulfood Forestfarms per promuovere, supportare e realizzare la transizione ecologica ed agroecologica dei territori e delle loro coltivazioni, massimizzando la produzione di servizi ecosistemici per la città, è unico e quindi innovativo. Nelle tre fasi del progetto, proposta della conversione agroforestale alle aziende agricole urbane e periurbane, ricerca dei finanziamenti attraverso CSR per supportare la transizione produttiva dell'azienda attraverso la vendita dei servizi ecosistemici, e il coinvolgimento degli abitanti della città a momenti di formazione e agli appuntamenti di messa a dimora degli alberi dei sistemi, vengono affrontati in maniera risolutiva problemi indicati dalle politiche mondiali come sfide fondamentali dei nostri tempi per la sopravvivenza della nostra specie.
Questi sono
(a) la transizione dell’agricoltura verso pratiche di agroecologia;
(b) la produzione massiva di servizi ecosistemici in particolare in aree urbane e la loro valorizzazione economica anticipando ed agevolando così le amministrazioni nell’applicazione delle linee guida comunitarie;
(c) promuovere la transizione culturale delle comunità verso la consapevolezza degli effetti dei cambiamenti climatici e l’importanza di convertire le produzioni e i consumi verso approcci sostenibili e rigenerativi.
Servizio
1) Le attività agricole sono in crisi a causa di diversi fattori, tra i principali troviamo i cambiamenti climatici e le erosive pratiche agricole moderne. Tuttavia la difficoltà intrinseca nelle fasi della filiera agricola, la mancanza dei giusti finanziamenti/supporto tecnico, non favoriscono gli agricoltori verso scelte di conversione delle loro produzioni. Soulfood Forestfarms offre consulenza, co progettazione, formazione e realizzazione dei filari alberati del sistema agroforestale senza che l’azienda venga caricata di alcun costo.
2) Osservando i bilanci di un numero sempre maggiore di società si osserva la volontà crescente dei privati di partecipare a progetti che sostengono progetti improntati verso transizioni ecologiche, sociali, culturali nel proprio territorio. Soulfood Forestfarms offre a queste società progetti innovativi che fondono la transizione ecologica a quella agricola, sociale e culturale, locali, duraturi e con un contenuto di competenze elevato che porta alla realizzazione di nuovi ecosistemi e non semplici filari di alberi.
3) Effimera è una transizione ecologica non accompagnata da quella culturale della società. Soulfood Forestfarms offre agli abitanti dei territori dove realizza i propri progetti di partecipare a percorsi di formazioni, sensibilizzazione e consapevolezza che non sono solo teorici ma anche pratici. Invitando le persone ai momenti di messa a dimora dei sistemi che produrranno servizi ecosistemici per gli stessi abitanti, si offre a loro la possibilità di riavvicinarsi al proprio territorio, agire attivamente nella loro rigenerazione ecosistemica e incentivare la cura e il presidio dei propri territori. Sistemi agroforestali successionali A livello comunitario si stanno incentivando pratiche di agroecologia, tra queste, l’agroforestazione è quella che mostra le maggiori caratteristiche di innovazione in termini di produzione, economiA ed ecologiA e allo stesso tempo quella meno attuata perché poco conosciuta..
Tra le varie tecniche agroforestali quella successionale mostra le migliori prestazioni in termini di rigenerazione del patrimonio di fertilità dei suoli e di produzione di servizi ecosistemici per le comunità ricreando veri e propri ecosistemi resilienti. Soulfood Forestfarms offre alle aziende agricole la possibilità di realizzare questi sistemi e di essere formati alla loro gestione e manutenzione senza nessun carico economico e offre agli insediamenti urbani la possibilità di ricostruire ecosistemi complessi ed estesi alle porte delle proprie città.
Modello di business
Il modello di impresa che proponiamo è fondato sulla realizzazione di specifici “Transition Package”, quindi: si prende contatto con l’agricoltore e si co-sviluppa il Transition Package su una porzione del suo terreno senza alcuna perdita economica. Questo pacchetto conterrà tutto il necessario per l’azienda agricola a effettuare la transizione ecologica, a partire dal piano colturale, il design dei sistemi, studio dei macchinari, fornitura di piante e semi, assistenza fino a 4 anni e molto altro. Il Transition Package viene valutato in termini quantitativi di servizi ecosistemici, viene caricato online per essere finanziato direttamente sulla piattaforma www.soulfoodforestfarms.org. Verranno inoltre contattate aziende che investono nella CSR a cui vengono proposti diversi servizi, dalla messa a dimora di sistemi agroforestali a uscite guidate in campo e molto altro.
Fattibilità tecnica e team di sviluppo
I membri del team hanno una preparazione tecnico-applicativa e teorico-scientifica di alto profilo nel campo dell’agroforestazione grazie alle competenze acquisite durante gli studi universitari e nella realizzazione di progetti di rigenerazione territoriale che hanno ricevuto importanti riconoscimenti istituzionali.
Alessandro Di Donna è co-fondatore dell’associazione Terzo Paesaggio e collabora con CasciNet dal 2016. Avvia l’attività agricola e di vendita della “Birra di quartiere” nel Parco Vettabbia e si occupa di progetti ambientali di Agroforestazione Rigenerativa e CSA (Comunità di Supporto all’Agricoltura) finanziati dalla Fondazione Cariplo. Nel 2018 partecipa alla sperimentazione UIA OpenAgri e nel febbraio 2019 collabora insieme alle start-up OpenAgri all’ideazione del masterplan di un Parco Agroforestale di 40 ettari “Milano Porta Verde” presentato alla Call for Ideas del Comune di Milano. Il progetto ha vinto il premio come Rural Innovator Ambassador per l’Italia nel progetto europeo Liaison.
Enrico Sartori è nato a Milano, dopo una laurea magistrale in Fisica sceglie di seguire l’interesse verso l’ecologia, l’agricoltura e i sistemi di rigenerazione ecosistemica. Nel 2015 inizia a collaborare con Cascinet in formazioni e progetti di educazione ambientale. Inizia un percorso di progettazione e realizzazione di modelli ad alta produzione di servizi ecosistemici: agricoltura periurbana, ecologica, di prossimità e sociale che coinvolga il cittadino nella rigenerazione del territorio, attuando la rigenerazione della comunità. Promuove un modello di agroforestazione urbana realizzata e gestita da cittadini: i primi prototipi vengono realizzati a Cascinet e Casa Chiaravalle, e grazie ai progetti “Radici in equilibrio” e “Agroecology circular economy” finanziati da F. Cariplo. Partecipa a OPENAGRI e alla concezione di “Milano Porta Verde”, un parco agroforestale al Parco della Vettabbia, con il quale vince il riconoscimento come Rural Innovator.
Giuseppe Bertolina ha una Laurea triennale in Scienze e Tecnologie Agrarie a Milano. Durante gli studi si è interessato e specializzato, fuori ateneo, alla branca dell'agroforestazione e alle pratiche agronomiche rigenerative. Ha portato a termine, in una collaborazione tra l’Università di Agraria di Milano e il JRC (Ispra), un tirocinio sui potenziali effetti delle pratiche agroforestali sulla mitigazione climatica e sui servizi ecosistemici. Attualmente frequenta il corso magistrale di Scienze Agroambientali.
Andrea Schievano ha conseguito un dottorato in Ecologia Agraria e post-doc nella ricerca sulle tecnologie e pratiche di sostenibilità della catena alimentare. Dal 2015 è stato ricercatore e docente presso l'Università di Milano e co-fondatore di una start-up (spireat.it). Attualmente è ricercatore presso l'unità di sicurezza alimentare della Commissione Europea – Joint Research Center.
Oltre alle competenze specialistiche possedute dal team, le innovative attività realizzate dall’impresa vengono a concretizzarsi grazie allo sviluppo di un modello metodologico a più fasi. L’esigenza deriva dalla natura stessa dei sistemi agroforestali che, a seconda del luogo di messa a dimora, necessitano di input diversi e “personalizzati”.
Il processo di analisi della fattibilità cui si fa riferimento comprende:
- studio e osservazione del paesaggio, del contesto ambientale, territoriale e climatico, della flora e vegetazione locale e dei loro dinamismi successionali naturali
- analisi delle risorse idriche e delle fonti di fertilità per il suolo
- valutazione delle specie commerciali e di supporto da inserire nel sistema, in particolare in relazione al loro ruolo dinamico
- massimizzazione della superficie fotosintetizzante
- costante copertura del suolo
- abbondante produzione di biomassa da sfruttare come ammendante, fertilizzante, materiale pacciamante -gestione della biomassa tramite interventi di potatura dinamici, sia invernali che estivi, e sfalcio-accumulo lungo i filari arborei.
Politiche di comunicazione
La comunicazione ambientale e sociale rispecchia a pieno la mission di Soulfood Forestfarms Hub Italia nell’intento di diffondere le pratiche agricole ispirate all’agroforestazione rigenerativa, in grado di coniugare la produzione di cibo alla rigenerazione degli agroecosistemi, fornendo informazioni e risposte alle esigenze imposte dall’attuale crisi ambientale e dai cambiamenti climatici in corso, a livello di capacità di adattamento e mitigazione degli stessi. Grande attenzione è rivolta anche a promuovere e incentivare la partecipazione attiva dei cittadini nel processo di rivitalizzazione dei luoghi agricoli urbani periurbani e rurali.
Le suddette finalità si inseriscono nel quadro di riferimento globale e universale per lo sviluppo sostenibile, contribuendo direttamente ai seguenti Strategic Development Goals previsti dall’Agenda 2030:
- SDG 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
- SDG 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
- SDG 13: Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere i cambiamenti climatici
- SDG 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre
La comunicazione viene attuata secondo politiche di rigore scientifico per la diffusione di informazioni oggettive e frutto di un coordinamento tecnico interno (comitato tecnico-scientifico) ed esterno all’organizzazione con istituti di ricerca (Università degli Studi di Milano).
Per i temi ambientali si utilizzerà un linguaggio efficace, semplice, chiaro, comprensibile e facilmente fruibile oltre che condiviso tra gli operatori dell’informazione. In tal senso, la realizzazione di attività di reporting, nelle sue diverse tipologie tematiche – report ambientale, dossier informativi ecc., – sarà una modalità concreta per rendere conto ai cittadini dei risultati delle attività svolte. Per i temi sociali si utilizzerà un linguaggio emotivo, capace di creare un senso di comunità e di appartenenza attorno ai valori dell’agroecologia e della rigenerazione. La comunicazione viene effettuata su canali social media come Facebook e Instagram e si baserà su canali proprietari ma anche di canali della rete di partner (che se sommati contano più di 20.000 followers).
Attori coinvolti
Comune di Milano
Food policy
Distretti agricoli
Parco nord
Parco agricolo sud Milano
Scuole materne, medie e superiori
Università:
1) Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (UniMi),
2) Dipartimento Scienze Umane dell’Ambiente del Territorio e del Paesaggio (UniMi),
3) DASTU (PoliMi)
Associazioni/Enti del territorio (Vettabbia Chiaravalle Corvetto): La Strada, Nocetum; Casa per la pace, LABSUS, Terzo Paesaggio, Le Brigate, Cure, Teatro della zucca, Reading Room, Serpicanaro, Still Life, Social street san luigi, Exctintion ribellion, ArteDanzaCapoeira, Koinè, Fauna Viva, Circola, Forno Vivo, 6000 Sardine Milano, Frange Mobili, Gallab, Recup, Hubzine, InsulaNet, Bilblioteca di quartiere,
C.I.Q.
Fondazioni
Società
PMI
Imprese
Fondi di investimento
Altri
Gli attori coinvolti nell’innovazione sociale sono principalmente:
1) Aziende agricole che vogliono sperimentare la transizione delle loro produzioni verso pratiche di agroecologia attraverso l’implementazione dei sistemi agroforestali. Soulfood Forestfarms offre una consulenza di co progettazione dei sistemi agroforestali che vengono disegnati sulle esigenze delle attività agricole specifiche. Le aziende vengono avvicinate ai consumatori grazie all’organizzazione di momenti di formazione ed educazione ambientale a cui vengono invitati a partecipare così come ai momenti di messa a dimora partecipata del sistema agroforestale.
2) Associazioni che vengono invitate a partecipare a momenti nei quali si invitano a partecipare a reti per aumentare il coinvolgimento del territorio e l’efficacia delle azioni.
3) Società private alle quali viene data la possibilità di compensare le proprie attività e investire in progetti di alto valore sociale ed ecologico nel proprio territorio.
Certificazioni
L’intento è quello di collaborare con FSC Italia per l’ottenimento della certificazione FSC, una certificazione internazionale, indipendente e di parte terza, specifica per il settore forestale e i prodotti - legnosi e non legnosi - derivati dalle foreste.