REGROWTH: L.E.A.F. LIVE ENVIRONMENTAL AND ANIMAL FEEDBACK
Società benefit: si
Start up: Start up iscritta al registro delle imprese
Sito web: https://regrowth.blog/
Città: Teramo
Settore: Agritech, Zootecnia di precisione
Età rappresentante legale: 32
Progettista: Pierfrancesco Di Giuseppe
Tema: Agricoltura e Filiere Agro-alimentari
Descrizione
Regrowth nasce dall’esperienza diretta di entrambi i founders. Essendo un veterinario e un agricoltore abbiamo vissuto in prima persona le difficoltà crescenti del mercato locale e la mancanza di soluzioni adeguate. La maggior difficoltà incontrata è sicuramente l’inadeguatezza degli strumenti disponibili nei confronti delle PMI agricole. Nonostante una grande spinta nell’agricoltura verso innovazione, tracciabilità dei dati, sostenibilità ambientale e economia circolare, gli strumenti sul mercato sono sviluppati per il comparto industriale. In questi condizioni, costo, complessità e necessità di infrastrutture inibiscono l'acquisto da parte delle PMI agricole, lasciandole sempre più indietro. La nostra soluzione (con brevetto depositato) “bottom-up” è modulare, indipendente ed economicamente accessibile a tutti. Il nostro processo di validazione ha coinvolto 243 aziende agricole, e le analisi di mercato eseguite sono state accettate come contributi scientifici in due conferenze internazionali (EAAP & BSAS, 2020). In due delle aziende stiamo attualmente eseguendo le varie prove tecniche, incluse prove di comunicazione, raccolta dati, prove di stalla e adeguamento alle condizioni climatiche. I risultati di queste prove di campo sono stati pubblicati come comunicazione scientifica in italia e all'estero (EAAP, Biodiversità & SIPAS 2021). Ulteriore validazione è stata ricevuta da parte di stakeholders del settore, grazie alla vittoria di 8 premi nazionali e europei. Attualmente ci troviamo in piena fase R&D, l'obiettivo è quello di aprire alle pre-vendite dei prodotti a inizio del 2022.
Regrowth sta sviluppando un sistema principale per la raccolta, l’analisi e la tracciabilità dei dati inerenti le produzioni animali, il sistema LEAF (Live Environmental & Animal Feedback), un un prodotto innovativo attualmente coperto da brevetto di utilità depositato il 10/6/2020 e con brevetto industriale in via di deposito. Il LEAF poggia su basi create dalla legislazione europea riguardo il benessere animale e la tracciabilità delle produzioni. La base di questo sistema è l'utilizzo obbligatorio di una marcatura elettronica (RFID) per le specie ruminanti (pecore, capre, vacche). Il tag elettronico permette l’individuazione del singolo animale nel gruppo, e lo accompagna durante tutta la vita. Il sistema LEAF sfrutta questa marcatura per associare l’animale alle attività che svolge giornalmente quali il consumo di acqua, foraggio, l’ingresso in stalla etc. Grazie a sensori posizionati in punti chiave sul campo o in stalla riusciamo a creare un profilo individuale giornaliero per ogni animale. Questo profilo in seguito viene interpretato da una IA appositamente creata e allenata per estrarre “pattern clinici” dal comportamento. In questo modo, un allevatore può essere notificato in anticipo riguardo eventuali problemi sanitari, e di conseguenza intervenire tempestivamente. L’informazione dello stato clinico e di eventuali interventi rimane registrata nel sistema, e viene ulteriormente analizzata dall’IA per valutare lo stato del Benessere Animale. Tale informazione è cruciale sia per quanto riguarda i controlli ufficiali delle aziende da parte di enti certificati (ASL), sia come strumento di comunicazione per eventuali clienti riguardo pratiche percepite favorevolmente. I dati prodotti dalle aziende agricole saranno inoltre collegati a punteggi “Welfare” tramite il nostro sistema blockchain proprietario. Infine, tramite le indicazioni provenienti dal comportamento animale si potranno fornire informazioni chiave riguardo lo stato di salute del pascolo e della copertura erbosa, questo per facilitare l’introduzione di pratiche di pascolo “Rigenerativo” e la riduzione di errori gestionali che causano l'erosione del suolo e la distruzione della biodiversità locale. Riteniamo questa funzione particolarmente importante per il fatto che un solo ettaro di pascolo perineale è capace di captare e stoccare più di 35 ton/ CO2/ anno.
Impatto ambientale
L’impatto ambientale del LEAF può essere considerato in diversi aspetti: Riduzione e risparmio di risorse: L'applicazione della tracciabilità individuale in un gruppo di animale permette di monitorare perfettamente lo stato di nutrizione e sviluppo. Questo significa che la supplementazione di mangime, il pascolo e altre risorse possono essere razionate in modo preciso, riducendo sprechi. Tali spese nelle aziende agricole di piccole-medie dimensioni sono estremamente alte e possono ammontare a circa il 30% delle spese totali di produzione. La riduzione di questo spreco si trasforma direttamente in un risparmio di risorse naturale e in una riduzione del “Footprint” dell’azienda. Riduzione dell'uso di antibiotici: Le aziende agricole con produzione di animali sono ampiamente riconosciute come uno dei punti più sensibili per il rischio di “contaminazione farmaceutica”. In questi giorni entrerà in vigore l’ennesima legge che prova a limitare l’utilizzo di antibiotici in animali da reddito con l'obiettivo di contenere la diffusione di malattie antibiotico-resistenti. Questo è legato al fatto che spesso il trattamento antibiotico in azienda non è connesso al singolo animale, ma viene eseguito ad ampio spettro su interi gruppi. L’antibiotico di conseguenza non può essere dosato precisamente e tracce del farmaco possono finire nel letame, nei prodotti di origine animale e nel terreno. L’aumento di tracce degli antibiotici utilizzati spinge la selezione naturale dei batteri resistenti sia nell'ambiente naturale, sia in quello urbano. Con l'utilizzo del sistema LEAF si potranno individuare animali malati in anticipo, trattandoli singolarmente con dosi adeguate. Questa gestione permette di ridurre circa il 60% dell'uso totale di antibiotici in azienda. I risultati del trial che conferma l’efficienza dell’identificazione e del trattamento individuale sono stati presentati alla conferenza internazionale EAAP a Davos (SWI) il 09/2021. Miglioramento della biodiversità del pascolo: Il pascolo, soprattutto quando mal gestito, viene considerato a ragione come un danno ambientale. Dall'altro lato, un pascolo ben gestito con una visione “Olistica” (Holistic grazing) ricade tra le pratiche agroecologiche dell’agricoltura rigenerativa. Tali pratiche agricole sono ampiamente riconosciute per il loro impatto positivo sul terreno che può includere: Migliore ritenzione di acqua, limitazione di erosione di suolo, aumento della micro (e macro) biodiversita. Inoltre, i pascoli polifiti composti di piante perineali sono considerati come zone di “Net Carbon Sink”. Questo ruolo è svolto tramite la captazione di carbonio da parte delle piante, e il loro stoccaggio nel terreno tramite il processo simbiotico che accade nel suolo. Il processo in un ecosistema funzionante può assorbire dall’atmosfera 35 ton CO2/anno/ ettaro. Il ruolo importante di un pascolo funzionale nell’ecologia locale con un impatto positivo a livello globale dipende quasi esclusivamente dalla gestione umana del terreno. Purtroppo, questo fattore è altamente dipendente delle competenze specifiche dell’allevatore, e l'impatto sul terreno è raramente espresso nel valore del prodotto finale. Con l’implementazione del sistema LEAF la gestione del pascolo diventa più facile grazie al supporto dei dati in tempo reale, analizati dalla IA dedicata. L'applicazione di questi strumenti innovative riduce il margine di errore e dà più tempo all’allevatore di rispondere alle esigenze del campo. Inoltre, la tracciabilità di questi dati, incluso le azioni intraprese per la gestione corretta possono essere comunicati ai consumatori tramite il protocollo Blockchain dedicato. In tal modo, non solo LEAf facilita’ il processo della gestione di pascoli, ma valorizza questa attività per i consumatori interessati. Con la diffusione del LEAF tra i 3,2 milioni di ettari dedicati al pascolo in Italia il sistema potrebbe apportare una captazione di c02 pari a 11.2 milioni di CO2/anno (10%).
Innovatività e replicabilità
Nonostante le tecnologie di precisione PLF esistano da anni nell’allevamento industriale, la loro applicazione nel settore estensivo è quasi inesistente. Il nostro obiettivo è collegare questo settore “emarginato” all'economia digitale. LEAF introduce aspetti moderni nell'attività tradizionale usufruendo della recente legislazione riguardo l’RFID per ottenere riconoscimento e tracciabilità individuali collegati alla raccolta dati basata su sensori. Una rete neurale AI viene utilizzata per razionalizzare i dati e dedurre le conclusioni tradizionalmente eseguite da individui esperti. Questo processo porta competenze fino ad ora ritenute esclusive alla portata di ogni allevatore professionale o hobbista. Inoltre, LEAF sfrutta tecniche di sviluppo e tecnologie innovative grazie all'approccio “Lean Startup” alla prototipazione e alla produzione additiva (stampa 3D) non solo per i processi intrinseci dell R&D, ma anche per migliorare la flessibilità nell'applicazione dell’idea. La “challenge” principale riguardo l’introduzione di nuove tecnologie nel settore agricolo sta proprio nel prezzo elevato della maggior parte di queste sistemi. Con un reddito relativamente basso per famiglia, spesso legato alla stagionalità e a fattori esterni, gli agricoltori sono notoriamente “conservativi” e spesso si dimostrano aperti soltanto verso soluzioni modulare e multi-disciplinari. A questo scopo il sistema LEAF è costruito totalmente in forma modulare, dall’elettronica interna plug&play ai componenti esterni direttamente stampati in 3D, processi che permettono una personalizzazione del sistema in base alle condizione di ciascun caso. Altro vantaggio di questa struttura modulare è la possibilità di assemblaggio e produzione di sistemi completi in modo autonomo senza necessità di infrastrutture importanti. Un modello produtivo basato sul “Lean manufacturing”, con una gestione precisa dei componenti elettronici, ci permette di ridurre le spese di magazzino, stoccaggio e assemblaggio al minimo, aumentando la possibilità di supportare un sempre crescente numero di aziende agricole in base alle risorse a disposizione.L’utilizzo di componentistica standard e di stampanti 3D per la produzione di “casing” esterni e altri componenti particolari migliora ulteriormente la replicabilità e la riproducibilità del sistema. Il nostro processo di sviluppo prevede 3 opzioni con fasce di prezzo di 3000 euro, 6000 euro e 9000 per aziende con 100 animali. A confronto, i sistemi PLF attualmente presenti su mercato hanno un prezzo di 240$/ animale, ossia 24,000$ per una stalla di 100 capi (escluso l’investimento in infrastructure). Questo prezzo competitivo è estremamente importante per poter introdurre il prodotto in tutte le fasce di mercato. Il risultato della raccolta dati del sistema LEAF infine, non è limitato solo alla fase produttiva di animali specifici ma si estende anche alla gestione del terreno e alla commercializzazione del prodotti finiti. La gestione corretta dei terreni viene ottenuta tramite l'integrazione di principi di Agroecologia nel processo di analisi dati riguardo il comportamento animale. Questa integrazione nell’algoritmo prevede la creazione di una serie di segnalazioni legate al comportamento associato con il sovrapascolo e l’esaurimento delle risorse naturali. E’ scientificamente provato che il comportamento animale subisce un’alterazione in base alla disponibilità del pascolo prima che tale cambiamento possa essere visibile all'occhio umano. La capacità di identificare questi cambiamenti significa che un allevatore potrà utilizzare il sistema anche come strumento di precisione per la gestione dei suoi terreni. Dall'altro lato, la certificazione di qualità supportato da blockchain può aprire una serie di opportunità per la creazione di catene corte e circolari nel settore HORECA (ristorazione, mercati alberghi etc.).
Impatto dell’innovazione
In Italia, il settore della produzione zootecnica, si trova attualmente in una delicata fase di transizione.I piccoli allevamenti a conduzione familiare, fondati sulla biodiversità delle produzioni e sull’adattamento alle risorse locali stanno via via scomparendo dal panorama nazionale. Al loro posto un numero sempre più limitato di aziende adotta tecniche di produzione intensiva, aumentando il proprio numero di animali. L’apice di queste pratiche sono le CAFO (“Concentrated Animal Farming Operations”) che non sono altro che aziende con numero elevatissimo di animali e pratiche di produzione più industriali che agricole. Su mercato competitivo moderno le CAFO hanno un netto vantaggio competitivo a livello commerciale, emettendo sempre più prodotti a prezzo ridotto anche se con una serie di problemi ambientali e etici. Una conferma di questo trend arriva dalla FAO, che con un report recente (2018) evidenzia che un singolo allevatore nel 1960 riusciva a produrre cibo per 20-30 persone, mentre attualmente un singolo agricoltore supporta 120-140 individui. Il risultato di questa transizione all’allevamento intensivo ha causato un forte impatto sociale e ambientale nelle zone marginali. L’Integrazione del sistema LEAF, abbinato a protocolli di gestione Agroecologica del pascolo possono cambiare questo paradigma, valorizzando sul mercato una produzione sostenibile e rigenerativa, certificata in tempo reale tramite una serie di sensori che comunicano la qualità e l’impatto in tempo reale tramite blockchain. Il trend in Italia e nell'UE è lo spostamento verso la qualità del cibo, la ricerca più accurata delle sue origini e la volontà da parte del consumatore di pagare di più per prodotti certificati. Il trend è rafforzato dalla forte crescita di richiesta per marchi “Bio” e “Km 0” da parte dei consumatori (+15% dal 2019). Inoltre, la richiesta per certificazioni simili da parte dei produttori è sempre più crescente con l’80% delle nuove domande di certificazione provenienti da PMI a gestione familiare. Prove condotte da Regrowth nel 2019 hanno mostrato la volontà dei consumatori di spendere anche il 30-50% in più in un prodotto di qualità, di cui il 90% del valore finale finisca nelle mani dei produttori primari. Questo in contrasto ai canali della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) in cui per esempio un litro di latte con di “Alta qualità” viene venduto per circa 1.3 euro/litro, facendo ottenere però ad un allevatore solo 0.38-0.42 euro/litro. Questo maggiore interesse e ritorno economico per le aziende agricole rappresenta un forte incentivo per l’adozione di pratiche agro-ecologiche rigenerative. In Regrowth crediamo fortemente che la strada verso una produzione responsabile, sostenibile e rispettosa per l’ambiente passa inevitabilmente per la sostenibilità economica delle PMI agricole delle zone marginali. Il sistema LEAF trasforma la posizione di queste imprese da antagonisti, a protagonisti principali, custodi di ambiente e tradizione. L’utilizzo di tecnologie “Smart” accessibili anche ai piccoli contadini facilità questa transizione e rende possibile non solo il monitoraggio professionale durante la gestione ma anche la comunicazione di buone pratiche agricole lungo la filiera alimentare. Infine, un consumatore finale, che è sempre più consapevole dell’impatto ambientale della produzione di cibo può avere un contatto diretto e in tempo reale con i prodotti., che rappresenta sia un forte incentivo (tramite maggior valore economico) sia una deterrente per i produttori che non si attengono alle buone pratiche. In questo contesto, la produzione e l’acquisto di cibo avvengono in maniera decentralizzata e democratica, facilitate dal contatto diretto tra consumatori e produttori.
Fattori specifici
I fattori innovativi utilizzati da regrowth includono:
- Sensoristica e robotica nel campo:
Al posto di dipendere da costose soluzioni basate sul singolo animale o su tecnologie ancora immature (image\sound recognition, flir), il nostro sistema per l’identificazione degli animali in campo e la tracciabilità delle loro attività giornaliere utilizza stazioni singole in punti strategici, pianificate e costruite per adattarsi ai contesti del campo aperto o del pascolo.
- Protocolli di gestione dati e comunicazione:
Le soluzioni PLF esistenti poggiano quasi totalmente su infrastrutture cloud based e si focalizzano sul settore intensivo, in cui il traffico di dati è pesante e continuo. Questo rappresenterebbe un ostacolo per l’applicabilità della tecnologia in aree sprovviste di infrastrutture come ad esempio i territori montani, in cui di rado arrivano connessioni 3g stabili o forniture energetiche affidabili. Al contrario, l’elaborazione primaria dei dati del nostro sistema viene eseguita direttamente sul campo via edge-computing e la trasmissione utilizza protocolli misti GSM-LoRa per una gestione ottimale del traffico in zone marginali o a bassa urbanizzazione. Questo ci consente di scalare l’infrastruttura di rete locale e di adattarla alle esigenze del caso specifico, andando a garantire una funzionalità costante del sistema all’utente finale.
- Utilizzo di Intelligenza Artificiale (IA):
L’applicazione di IA a semplici dati numerici per l’estrapolazione di parametri clinici e comportamentali complessi rappresenta un’innovazione quasi assoluta nel campo delle tecnologie PLF. La nostra IA semplificata segue inoltre il principio di low dependency e resilience e lavora pertanto in maniera decentralizzata, facendo ricorso al cloud centrale solo sporadicamente per l’aggiornamento dei dataset.
- Pratiche e protocolo di “Lean manufacturing”:
I protocolli di produzioni di sistemi basati sul “lean manufacturing” ci permettono di realizzare sistemi in base alle richieste, ottimizzando la gestione logistica di produzione. Inoltre, essendo il sistema LEAF modulare, viene facilitata ulteriormente la componente “iterativa” della progettazione. Queste pratiche innovative includono sia l’assemblaggio di sensori in componenti modulari e scalabili che richiedono solo un minimo adattamento alla situazione in campo. Inoltre, L’uso estensivo di componenti stampati in 3D o da “Additive Manufacturing”, ci consente un netto risparmio di risorse durante la produzione in quanto estremamente più economica nell’utilizzo di materiali rispetto alle pratiche tradizionali. L'adozione di queste innovazioni ha un forte impatto sulle nostre necessità di trasporto, stoccaggio, magazzino e sulle infrastrutture di produzione, riducendo notevolmente il “footprint” aziendale.
- Tracciabilità dei dati e “Blockchain”:
L’immutabilità e la tracciabilità dei dati sono garantiti da un protocollo di trasmissione protetto da tecnologia blockchain, offrendo un'ulteriore tutela a tutte le parti coinvolte nella catena di produzione. Il protocollo “Blockchain” fornisce un codice digitale unico (Codice a catena) ad ogni azienda e ai suoi prodotti. Questo codice è composto da una serie di certificati continuamente aggiornati dai dati raccolti in tempo reale dai sensori e elaborati dall IA. Il risultato e che ogni codice certifica in tempo reale e attesta la situazione effettiva nell'azienda. Questo codice, diverso da un lotto all'altro, per esempio può indicare l’uso di antibiotici durante la produzione o stress da caldo estivo. Il consumatore finale avrà accesso quindi alle informazioni tramite un codice QR (Quick Read) presente su etichettatura, imballaggio o consultabile sul sito aziendale.
Modello di business
Nella fase iniziale ci rivolgeremo alla nostra provincia di origine (Teramo) prevedendo una crescita graduale verso la regione Abruzzo. Anche se prevediamo una crescita ampia, la velocità del processo è limitata dalla velocità di utilizzo del servizio da parte degli imprenditori. La nostra prima fase è prevista come relativamente lenta e cauta basandosi inizialmente sulla fetta di popolazione degli “early adopters” rappresentata da circa il 10% della popolazione. Procedendo in questo modo, stimiamo di raggiungere la soglia regionale entro il 2022. Una volta preso piede in una popolazione di base, si prevede un aumento in velocità e nei numeri negli anni successivi grazie all'adozione dei nuovi sistemi via imitazione (Peer imitation) . In questo caso il fattore limitante è geografico-tecnico e dipende dalla creazione di una rete di venditori-tecnici efficace.
Fattibilità tecnica e team di sviluppo
Tecnicamente parlando, le tecnologie utilizzate nel sistema di sensori sfruttano processi esistenti di raccolta dati che devono essere solo adattati alle condizioni di campo. Perfino i protocolli specifici utilizzati nell’analisi dei dati e nello sviluppo dell'IA sono strutture relativamente semplici e non includono componenti complessi come l’analisi di immagini. Basandosi predominantemente sull’analisi di dati numerici, l’estrapolazione e la modellazione sono relativamente semplici per un software dedicato. La vera “challenge” di sviluppo deriva dalla necessità di identificare “pattern” clinici dai dati animali, assegnargli il giusto valore e “addestrare” l’IA ad identificarli. In questo Regrowth ha un netto vantaggio in confronto ad altri sviluppatori di tecnologie PLF. Il team principale non è composto di ingegneri e sviluppatori che devono ambientarsi nel settore per poter sviluppare i loro prodotti. Regrowth e stata fondata da un tram che conosce il settore dall’interno, e può valorizzare i dati in tempo reale. Inoltre, la parte di analisi viene portata avanti da un veterinario zootecnico specializzato in PLF, una professione molto rara in italia e raramente disponibile sul mercato. Dall'altro lato, lo sviluppo software è portato avanti da un ingegnere che ha gestito per 3 anni la sua azienda agricola nel passato. Questo ci permette uno sviluppo UI-UX sintetico e semplice, senza troppe complicanze legati all “Over-engineering”.
Un team con competenze specifiche nel settore e contemporaneamente rare sul mercato attuale. Il team è composto attualmente da:
Pierfrancesco Di Giuseppe (Co-founder, CEO): Nato a L’aquila il 16/09/1989, residente a Teramo (TE) lavora correntemente nel settore IT per aziende internazionali come freelance oltre a occuparsi della gestione di un’azienda agricola biologica. Attualmente frequenta inoltre la facoltà di ingegneria ambientale all'Università Degli Studi dell’Aquila.
Michael Odintsov Vaintrub (Co-founder, COO): Nato a Dushanbe (Russia) il 05/12/1988, di cittadinanza Israeliana e attualmente residente a Teramo (TE) dove sta ultimando il suo dottorato in Zootecnia all’Università Degli Studi di Teramo. Partecipa attivamente a importanti progetti in ambito europeo direttamente o come consulente e ha all’attivo 5 pubblicazioni scientifiche in riviste, 11 contributi in conferenze nazionali e internazionali.
Altri collaboratori:
Giovanni Mastromatteo: Software & Hardware engineer con esperienza decennale.
Roberta De Cicco: PhD, Ricercatrice e lecturer in automazione di marketing e economia
Alessandro Di Giuseppe: Giornalista con all’attivo due pubblicazioni nazionali e una Europea
Politiche di comunicazione
La nostra strategia di comunicazione aziendale parte da un approccio fortemente “bottom-up” con cui intendiamo coinvolgere il maggior numero di attori possibili: Azienda pilota come vetrina: A partire da subito abbiamo fondato la nostra personale azienda agricola pilota nelle colline Teramane, La Perla Verde, che svolge il duplice ruolo di azienda sperimentale per tecniche e tecnologie innovative (oltre che per la creazione di contenuti educativi) e di azienda “vetrina” con cui facilitare i contatti con tutti gli attori locali. Questo rappresenta un punto di importanza strategica, essendo la diffusione capillare sul territorio la nostra strategia primaria di crescita. Uno dei nostri obiettivi è la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e di sostenibilità agroecologica, sociale ed etica. Ambito startup, gare e percorsi formativi: Grazie alla partecipazione in numerose startup competitions e altre gare e progetti europei. Questi includono gare locali e regionali dedicate allo sviluppo territoriale come StartCup Abruzzo (2019) e RestartApp (2020). Entrambi progetti trovano il loro focus sulla valorizzazione dei territori marginali. La partecipazione di Regrowth ha avuto un peso particolare essendo spesso l’unica startup dedicata allo sviluppo sostenibile e alla diffusione della cultura Agro-ecologica. Altre gare a livello nazioanale includono Digithon, Bio-In-Italy e il premio StartAct, che hanno ulteriormente evidenziato questa netta differenza. Regrowth è stata spesso l’unica candidata a riportare problemi reali legati alla sostenibilità ambientale in ambito della produzione primaria, portando il mondo “digitale” nelle realtà del campo. Diverse vittorie e premi ricevuti in queste gare attestano la nostra insistenza e capacità di comunicazione del messaggio. Infine, anche a livello europeo Regrowth ha avuto un discreto successo vincendo due premi EIT Food (2020) e arrivando finalisti europei come startup del settore. Comunicazione scientifica: Dal 2020 Regrowth è attiva anche nel campo della comunicazione scientifica, riportando i risultati dei nostri esperimenti in congressi nazionali e internazionali. Fino ad ora sono state presentate 9 pubblicazioni originali in una serie di conferenze specializzate. Come nel caso delle gare in ambito startup, Regrowth porta un forte messaggio tramite la validazione di sistemi di produzione Agro-ecologici, l’utilizzo della biodiversità come punto di forza nella produzione moderna e l’integrazione della tecnologia per l’agricoltura smart in zone marginali. Creazione di network locali: Di particolare rilevanza è proprio il nostro approccio interdisciplinare alla comunicazione, con cui intendiamo stabilirci come punto di scambio nevralgico tra vari attori in diversi ambiti. Il coinvolgimento di figure chiave all’interno dei panorami locali, nazionali e internazionali nel nostro progetto, “chiude il cerchio” della nostra comunicazione a 360 gradi. La validazione della nostra politica di comunicazione è stata “testata” durante il nostro primo anno e mezzo di vita, in cui siamo riusciti con successo ad apparire sia in diverse testate di media tradizionali sia in articoli e canali online, abbiamo partecipato in attività di sensibilizzazione sociale e ambientale quali il progetto “Green Jobs” e abbiamo portato con successo i nostri contributi scientifici a panels e congressi nazionali e internazionali.
Attori coinvolti
Uno degli obiettivi del nostro progetto è quello di creare un punto di giunzione cruciale tra ricerca e imprese. Avendo coinvolto sin dalle prime fasi importanti attori presenti in una pluridisciplinarietà di settori, abbiamo ottenuto una doppia validazione sia in termini scientifici, grazie a 7 pubblicazioni e alla partecipazione in alcuni dei maggiori convegni, sia in termini strettamente legati al mondo imprenditoriale, grazie agli 8 premi ricevuti in iniziative di alto rilievo. In particolare, il coinvolgimento in diversi progetti meritocratici e di diffusione in ambito nazionale e europeo, sta consolidando sempre di più la reputazione di Regrowth come uno degli attori più emergenti nell’ambito della sostenibilità. Attualmente la nostra rete di collaboratori a livello nazionale include: l’intero network del progetto “Restartapp” e del “Progetto Appennino”, una delle più importanti iniziative di promozione e valorizzazione di cultura imprenditoriale applicata a territori marginali, la Fondazione Tercas di Teramo, una fondazione di rilievo nel panorama dello sviluppo sostenibile dei progetti locali, il club Rotaract, divisione “giovanile” del Rotary International, il Polihub, uno dei 5 maggiori acceleratori di startup al mondo e infine il gruppo di sviluppo imprenditoriale di Intesa SanPaolo. In termini internazionali, vantiamo collaborazioni in molteplici iniziative in ambito europeo, in particolar modo all’interno di EIT food, l’iniziativa leader in Europa per la diffusione di progetti a favore della sostenibilità e dello sviluppo del settore food, e in ambito di EIP Agri, il panel strategico per la pianificazione dell’agricoltura europea. Infine, la sperimentazione in campo e la collaborazione con aziende agricole nazionali, ci ha messo in contatto con alcune delle figure chiave presenti all’interno di patronati agricoli (Coldiretti, CIA) e degli organismi di controllo (ICEA). La sfera di influenza di Regrowth abbraccia quindi una moltitudine di attori presenti in diversi settori che grazie al nostro approccio “bottom-up” sono stati facilmente coinvolti nel nostro progetto e rappresentano un’importante risorsa strategica.
Certificazioni
I processi e prodotti descritti sono stati sottoposti ad un processo di “Peer Review” scientifico in una serie di congressi e conferenze nazionali e internazionali:
“Agroecological livestock farmers and technological innovation” (EAAP 2020)
“Alpha diversity in animal production, an alternative model for small scale farming” (Biodiversità 2020)
“Trends among young and educated dairy sheep farmers in Italy regarding technology application in farm management.”(BSAS 2020)
“Multispecies grazing, an alternative economic model for small scale farmers” (EAAP,2021)
“Lean Startup principles in development of walk overweight system for outdoor reared whined pigs”(EAAP, 2021)