LogoVintag Srl
Società benefit: no
Start up: Start up iscritta al registro delle imprese
Sito web:www.vintag.store
CittàBologna (Bologna)
SettoreMarketplace, Mobile
Età rappresentante legale: 35
ProgettistaVintag Srl
TemaEconomia circolare
DescrizioneVintag, startup dedicata al mondo del Vintage, coinvolge i grandi brand della moda italiana nella sua “speciale” e ambiziosa missione di creare un cambiamento positivo nel settore della moda e del design, ispirando e responsabilizzando i consumatori, i professionisti e le imprese a sostenere e occuparsi di sostenibilità. Dopo il brand The Bridge, storico marchio di pelletteria fiorentina, è toccato all'iconico brand Carrera Jeans ad affiancare la promettente azienda bolognese che in poco più di due anni si è ritagliata una posizione di rilievo diventando leader di mercato in Italia. Vintag, The Bridge e Carrera hanno deciso di lavorare assieme creando un progetto che si basa sui valori condivisi di sostenibilità e promozione dell'economia circolare nella moda. Vintag, è un marketplace che attraverso lo scambio di oggetti di stile del passato ha il duplice obiettivo di allungarne la vita e non disperdere le eccellenze del passato. Un luogo dove incontrare collezionisti, artisti, designer, stilisti, creativi o più semplicemente uomini e donne che amano lo stile e la qualità dei tempi passati. “Vintage è etico e sostenibile - chiarisce la fondatrice di Vintag, Francesca Tonelli a capo di un team di 10 persone al 90% composto da donne under 40 -. Niente è più "green" del prolungare la durata di utilizzo e del dare una seconda possibilità a un oggetto che qualcun altro non usa più. Vintage è sinonimo di meno oggetti nuovi da produrre e dunque meno sprechi e inquinamento”. “Abbiamo calcolato che chi ha comprato e venduto su Vintag nel 2019 ha evitato il consumo di 40 milioni di metri cubi di acqua. Tanto o poco? Non sta a me dirlo. Quello che posso dire è che se tutte le aziende e tutti i consumatori apportassero il proprio piccolo contributo il mondo sarebbe meno inquinato”, precisa Francesca Tonelli.
Impatto ambientaleE' presto per dirlo con certezza ma considerando che la moda è la seconda industria più inquinante al mondo, superata solo da quella del petrolio, abbiamo stimato che chi ha comprato e venduto su Vintag nel 2019 ha evitato il consumo di 40 milioni di metri cubi di acqua. Aggiungiamo che circa il 60% degli oltre 35mila utenti di Vintag comprano o vendono su Vintag perchè la ritengono etica e sostenibile (tra l'altro tutta l'app 'gira' su server interamente a emissioni zero, grazie all'unico Data Center 100% green del Sud europa).
Innovatività e replicabilitàIn Italia non esiste un progetto analogo. L'idea di dare una seconda vita agli oggetti attraverso la rivendita ed evitare che vadano in discarica e dunque anche che se ne producano di nuovi è di grande impatto e di facilissima realizzazione.. Il fatto che già due brand così importanti abbiano aderito è segnale che l'affidabilità e la serietà di Vintag sono la garanzia per la riuscita del progetto. Altri brand sono in lista di attesa per replicare il progetto.
Impatto dell’innovazioneAnni fa i capi d'abbigliamento venivano prodotti e acquistati per durare ed essere indossati il più a lungo possibile. Il modo di fare shopping attuale, invece, piuttosto che costruire uno stile che duri nel tempo è sempre più orientato a soddisfare impulsi immediati. Tendiamo a non renderci conto però che questa pratica ha già cominciato ad avere un impatto ambientale devastante sul pianeta.Ogni anno milioni di tonnellate di vestiti pressoché nuovi vengono gettati via inquinando prima a causa della loro produzione e poi per il loro smaltimento. Non c'è dubbio che produttori e case di moda abbiano una responsabilità in questa pratica ma è anche vero che tutti noi possiamo contrastarla imparando a gestire il nostro armadio in maniera più equilibrata. Come facevano le nostre mamme e nonne. Lo shopping più etico e sostenibile in assoluto è quello vintage e second hand. Niente è più green infatti del prolungare la durata di utilizzo, del dare una seconda possibilità a un capo che qualcun altro non utilizza più. Visto in grande significa anche: meno vestiti nuovi da produrre e dunque meno sprechi e inquinamento. Vivere in modo sostenibile significa pensare in modo circolare: i beni e le risorse non possono essere sprecati e uscire dal ciclo produttivo ma devono essere recuperati e adattati a nuovi usi e bisogni. Insomma, alla base della sostenibilità, c’è la filosofia di un’economia che si autorigenera, che reintegra e valorizza le risorse naturali, i materiali e i beni di uso quotidiano. Questo modello di economia si chiama economia circolare. Uno dei principi base del pensiero circolare è la second hand economy ovvero il recupero e la compravendita dell’usato: la parola d’ordine è riuso di tutto ciò che finirebbe in discarica. Tutto può essere recuperato e con vantaggi sia in termini di riduzione degli sprechi che in termini di risparmio economico. L’economia basata sui beni di seconda mano è una pratica sostenibile che permette di evitare l’immissione in atmosfera di una grandissima quantità di CO2: solo nel 2017, grazie alla compravendita dell’usato, sono state risparmiate al pianeta e all’aria che respiriamo 6,1 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Fattori specifici

Il futuro è nel mobile. Siamo definitivamente entrati nell’era delle App e del mobile: dispositivi che ormai hanno un ruolo primario tra gli strumenti digitali in tutto il mondo. Secondo il Mobile & App Economy Report dell’Osservatorio del Politecnico su una ricerca effettuata du consumatori Usa coloro che hanno acquistato un tablet sono:

  • il 16% di età compresa tra i 15-20 anni
  • il 18% di età tra i 20-29 anni
  • il 25% di età tra i 30-55 anni

Che si scelga uno smartphone o lo schermo più grande del tablet certo è che si parla di abbandono dei browser e dell’utilizzo sempre più frequente e totale delle applicazioni per la navigazione in rete. Anche l'Italia conferma la propria propensione verso gli acquisti via mobile e pagamenti smart. L’85% della popolazione infatti usa i propri dispositivi mobile per fare shopping. Il 34% lo usa sempre addirittura spesso e il 14% sempre. Insieme alla Germania e alla Polonia e subito dietro a Spagna e Irlanda, il nostro è il Paese con la più alta attitudine dei propri cittadini agli acquisti fatti dal display del telefono. Il 43% degli Italiani infatti, ben al di sopra della media europea (39%), usa lo smartphone per acquistare una (27%) o più volte (16%) a settimana. Inoltre, quattro italiani su cinque usano le diverse app dedicate sul proprio smartphone per fare shopping, superando la media europea del 75%. Il 62% degli italiani utilizza da due a cinque app in tal senso. A delineare questo scenario, sono i risultati dello studio European Mobile Commerce Study, condotto su un campione di oltre 18 mila partecipanti provenienti da tutta Europa, da Mastercard in collaborazione con la società di indagini di mercato Innofact.

Modello di businessVintag è un peer to peer marketplace, una moderna agorà dedicata al Vintage autentico e di qualità.Il guadagno arriva da una fee dalle transazioni (solo dal venditore) e dalla vendita di servizi Premium
Fattibilità tecnica e team di sviluppowww.home.vintag.store/welovejeans www.home.vintag.store/insiemeperlaterra a questi due link trovate i due progetti che come vedete sono assolutamente facili da realizzare. Vintag dedica una risorsa a ogni iniziativa di Economia Circolare. Il Team di Vintag è composto oggi da 10 persone al 90% donne under 40
Politiche di comunicazioneEntro il 2019 parte una campagna che punta a investire oltre 100mila euro per la riforestazione di aree a scarsa densità di verde. Vintag inoltre ha messo a disposizione di due enti no profit come Ail (Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e i mieloma) e Enpa (Ente nazionale protezione animali) il proprio sistema per dei progetti di beneficenza.
Attori coinvoltiLa missione di Vintag è creare un cambiamento positivo nel settore della moda e del design, ispirando e responsabilizzando i consumatori, i professionisti e le imprese a sostenere e occuparsi di sostenibilità. Nei progetti di cui sopra sono in primis le aziende produttrici a mettersi in gioco investendo nel progetto e spingendo i propri clienti a partecipare al progetto (come dimostra la rassegna stampa). Sono poi i clienti dei brand ma anche gli utenti nuovi a partecipare aderendo all'iniziativa e a renderla di successo.
Certificazioniwww.home.vintag.store/post/economia- circolare-il-certificato-green L'ente di Certificazione accreditato Bioagricert ha certificato che Vintag Utilizza l’energia in modo efficiente attraverso misure di risparmio energetico. Utilizza fonti energetiche rinnovabili(solare, eolica, cogenerazione, biomasse ecc.). Compensa il resto attraverso l’acquisizione di quote di progetti che riducono l’emissione o la presenza di gas serra nell’atmosfera.