Papwa Srls | |
Società benefit: no | |
Start up: | Start up iscritta al registro delle imprese |
Sito web: | www.papwa.org |
Città | Buttrio (Udine) |
Settore | Terziario |
Età rappresentante legale: | 39 |
Progettista | Alessandro Vezzil |
Tema | Economia circolare |
Descrizione |
L’idea di progetto è una combinazione di imballaggi riutilizzabili dotati di tag in radiofrequenza, servizi di lavaggio industriale, servizi logistici nel settore della GDO, destinati alla vendita di prodotti freschi e freschissimi. Si caratterizza per
I tag RFid possono essere letti dai device del cliente (smartphone, frigoriferi IOT...) al fine di aiutare il consumo dei beni deperibili e ridurre lo spreco di cibo, evitando anche l’utilizzo di etichette adesive PAPWA si basa sull’uso, da parte dei clienti finali (end user), di imballaggi riutilizzabili in sostituzione di quelli monouso (sacchetti biodegradabili o le confezioni ortofrutta preconfezionata). Inoltre centralizza la sanificazione degli imballaggi eliminando il problema dell’allocazione di responsabilità per il riuso degli imballaggi (per legge in capo al rivenditore) Una volta consumato il prodotto da parte dei clienti, gli imballaggi vengono restituiti dai clienti al supermercato che ne metterà a disposizione altri lavati per il successivo acquisto. L’imballaggio PAPWA può essere impiegato anche nel ciclo dei prodotti preconfezionati, il singolo produttore può utilizzare gli imballaggi PAPWA in sostituzione di quelli monouso attualmente impiegati PAPWA fornisce gli imballaggi riutilizzabili alla GDO (economic buyer) ed eroga il servizio di sanificazione degli imballaggi restituiti dopo l’uso da parte del cliente finale PAPWA contribuisce fortemente alla strategia UE di riduzione dei rifiuti di plastica ed è conforme al quadro dell'UE sulla salute attuando un nuovo modello di "sistema di recupero". La continua ricerca di alternative e materiali sostenibili (anziché plastica) basati sull’LCA dei prodotti, sono l'obiettivo principale di PAPWA srls e uno dei fattori di successo del progetto. L'innovazione avrà successo perché:
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Impatto ambientale |
La nostra innovazione è la reintroduzione del sistema del vuoto a rendere nel processo di acquisto del cibo fresco e freschissimo attraverso l’uso di imballaggi lavabili e riutilizzabili che comunicano con gli apparecchi per la pesatura (bilance) o quelli per il pagamento della merce (casse automatiche e non, smartphone). Il core business dell’azienda è la fornitura degli imballaggi ai clienti professionali (GDO, Produttori di prodotti preconfezionati, Take-Away, Campeggi) e l’erogazione del servizio di lavaggio e riconsegna degli imballaggi sanificati per l’utilizzo successivo. Abbiamo stimato che con l’introduzione del prodotto PAPWA NEST verranno sostituiti minimo 60 sacchetti bio con un risparmio tra 1,6 kg e 2,5 kg di bioplastica pro famiglia all’anno. La creazione di valore dell’innovazione realizzata da PAPWA si concretizza a vari livelli:
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Innovatività e replicabilità | L'innovazione. PAPWA fornirà un servizio di sanificazione per l'imballaggio usato per conto del rivenditore, evitando che un cattivo lavaggio effettuato dal cliente finale possa contaminare i prodotti in vendita. Allo stesso tempo, il sistema PAPWA eliminerà le attività di controllo (costi del controllo on-site) obbligatorie per il rivenditore sugli imballaggi introdotti nei negozi dai clienti finali. L'invenzione consiste nel combinare imballaggi riutilizzabili con tag a radiofrequenza RFID (domanda di brevetto depositata) e con servizi di lavaggio industriale nel settore degli imballaggi di prodotti freschi. Questa nuova generazione di imballaggi può sostituire molti tipi di contenitori usa e getta come, ad esempio, sacchetti o imballaggi biodegradabili per prodotti alimentari preconfezionati. La Figura 1 allegata nei documenti mostra l'uso dei contenitori PAPWA e dei relativi servizi; il circuito centrale rappresenta il servizio integrato - fornito da PAPWA srls - per il lavaggio e il riutilizzo dei contenitori; l'anello di sinistra mostra l'uso del prodotto da parte degli utenti finali mentre quello di destra rappresenta le attività del fornitore di alimenti preconfezionati. L'intero servizio ottiene valore grazie ai tag RFID che comunicano i dati sugli alimenti contenuti in radiofrequenza con bilance e registratori di cassa evitando l'uso di etichette adesive. Può anche comunicare con smartphone, frigoriferi IoT e altri dispositivi domestici per ottimizzare l'uso delle merci e ridurre gli sprechi alimentari. La configurazione di base del Business Model richiede che tutti gli asset mobili (imballaggi PAPWA) vengano venduti agli acquirenti (rivenditori su larga scala, Fast-Food), mentre gli impianti di lavaggio rimangono di proprietà di PAPWA srls. La stazione di lavaggio viene prevista all'interno della catena logistica del cliente (piattaforma di distribuzione) o presso un sito di gestione PAPWA srls in base al numero di centri logistici e quindi della distanza tra i negozi e il centro log. Il modello prevede la fornitura del servizio di igienizzazione con contratti pluriennali pari alla vita media dell'imballaggio utilizzato. Anche il servizio di consulenza logistica farà parte del servizio venduto e sarà personalizzato grazie alla nostra “divisione logistica”. Infine, il team di "Sviluppo sostenibile" fornirà consulenza ai clienti per il coinvolgimento degli utenti finali e la piena trasformazione del modello di acquisto di prodotti freschi. La commercializzazione in Italia sarà effettuata dal management dell'azienda. Dopo la fase di test (prevista per i prossimi 6 mesi) l'implementazione del sistema PAPWA sarà realizzata in collaborazione con un operatore della GDO. Successivamente, verrà realizzato lo sviluppo estero a partire dalle catene della GDO che operano già in Italia con una branch nazionale (Carrefour, LIDL, Despar ecc). Molti operatori della GDO hanno un carattere internazionale, per il quale il modello all'interno di ciascuna azienda sembra essere scalabile, a partire da un numero limitato di negozi coinvolti e replicando poi il sistema su tutti i negozi della catena. Il mercato di riferimento di PAPWA sarà inizialmente esteso ad Austria e Slovenia e in pochi anni ad altri Paesi europei. In una seconda fase, l'obiettivo sarà quello di rendere scalabile il progetto nei paesi in cui il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti di plastica ha un impatto maggiore, in particolare in India e in Estremo Oriente, per il quale verranno approfonditi i vari modelli di distribuzione. I partner di questa fase di sviluppo saranno innanzitutto le aziende che sono già coinvolte nella fornitura e nel lavaggio di grandi casse per la logistica di frutta e verdura, carne e pesce (come IFO, WCA, Numafa) poiché il sistema CPR è stato identificato per il mercato nazionale. |
Impatto dell’innovazione | Il progetto PAPWA nasce da una fortissima visione ambientalista e intende dare un contributo significativo alla riduzione della produzione di rifiuti di plastica e delle emissioni di CO2 rendendo più sostenibile la supply chain dei prodotti freschi. Tale beneficio ambientale è oggettivamente dimostrabile attraverso l’elaborazione dei dati raccolti dai tag in radiofrequenza applicati sugli imballaggi PAPWA.Con l’introduzione del primo prodotto PAPWA NEST verranno sostituiti minimo 60 sacchetti bio con un risparmio tra 1,6 kg e 2,5 kg di bioplastica pro famiglia all’anno. Inoltre: -Il progetto aumenta il valore del processo di acquisto di prodotti freschi e agisce sulla distribuzione di prodotti freschi nella GDO inducendo il consumatore finale a rendersi conto dell’impatto positivo sull’ambiente che produce la restituzione del packaging dei prodotti che ha acquistato. -PAPWA accompagnerà il cliente nel processo di cambiamento e miglioramento della propria customer journey poiché il processo del riuso comporta lo spostamento del valore dal prodotto confezionato (prodotto +imballaggio) al prodotto contenuto. Il cliente avrà la percezione di aver acquistato e consumato solo il contenuto e non più anche il contenitore. -Il progetto aumenterà il valore dell’insegna del negozio per la qualità del servizio sinonimo di sostenibilità e garanzia di trasparenza “si paga ciò che si mangia”. -Il progetto creerà un valore sociale poiché il contenitore PAPWA darà l’occasione al cliente di far parte di una comunità che ha scelto il modello del riuso. Il valore è creato da un senso di partecipazione all’obiettivo, riducendo al contempo la guilty free purchase e guilty free consumption L’Economic Buyer è il rivenditore di generi alimentari in generale, identificato come obiettivo principale (ad es. le 10 top brand della grande distribuzione italiana hanno 12.545 punti vendita e rappresentano l'82% del mercato dei prodotti freschi) L’End User target è la "famiglia", non necessariamente fedele al marchio, che acquista prodotti sfusi e preconfezionati, attento all'ambiente, al prezzo e alla qualità. Questi dati sono stati raccolti da un'analisi bottom up di una ricerca di mercato primaria diretta e da un'indagine di mercato a cui ha risposto un campione di circa 500 persone. Lo studio condotto analizza il potenziale mercato TAM in Italia con uno studio approfondito a livello della macroregione italiana (nord-est: FVG-Veneto-TAA). Tuttavia, l'obiettivo in una successiva 'analisi quantitativa è quello di esplorare il potenziale sviluppo a livello europeo a partire da un allargamento dell’area di interesse verso l'Austria e la Slovenia data la vicinanza geografica alla posizione attuale. Il fatturato dei grandi rivenditori in Italia è di oltre 65 miliardi di euro (circa il 4% del PIL), molto in crescita rispetto ai dipartimenti alimentari. È un mercato di volumi elevati, maturo e con rari fenomeni di aggregazione tra le insegne attuali. Ma i format stanno cambiando per soddisfare le nuove tendenze e sensibilità dei clienti (produzione locale, organica, carbon neutral,...). I settori dei prodotti alimentari freschi nella distribuzione su larga scala hanno una crescita di circa il 3% annuo in termini di fatturato e volume e oltre il 2% nei reparti di frutta e verdura. Sempre nei settori ortofrutticoli, i prodotti sfusi rappresentano circa il 60% per le verdure e il 70% per la frutta rispetto ai prodotti preconfezionati in crescita + 0,9% all'anno. Come prima approssimazione abbiamo considerato un TAM (mercato totale disponibile) per l'Italia per imballaggi riutilizzabili nei reparti frutta e verdura e abbiamo applicato un prezzo per i sacchetti di 0,03 € / pezzo e 0,06 € / pezzo per i preconfezionati (EAN = prodotti preconfezionati), ottenendo per i sacchetti un TAM di 53-169 milioni di euro per tutta l'Italia, mentre per i preconfezionati il TAM è di 101-175 milioni di euro per tutta l'Italia. |
Fattori specifici | L’innovazione del concetto PAPWA è rappresentata da una modifica nel processo di acquisto, che crea nuovo valore condiviso tra i distributori, i produttori e i consumatori di beni alimentari, uniti nella salvaguardia del Pianeta, contro lo spreco e per una maggiore qualità del consumo. PAPWA intende creare uno nuovo standard «made in Italy» per la sostenibilità da esportare inizialmente in Europa e poi in tutto il mondoOgni anno 8 milioni di tonnellate di materie plastiche finiscono nei mari di tutto il mondo con impatti sull’ecosistema (e sulla salute umana) devastanti. L’Italia genera 35,05 Kg all’anno di rifiuti in plastica pro capite, mentre la media Europea è di 31,33 kg (Fonte dati Eurostat anno 2015). Ipotizzando che ogni famiglia in media consuma 3 sacchetti per ogni spesa e fa la spesa ca. 2 volte la settimana, il consumo annuo per famiglia si stima intorno i 312 sacchetti, per un costo complessivo compreso tra 3,12 e 9,36 euro (considerando appunto un minimo rilevato di 0,01 e un massimo di 0,03 euro) PAPWA contribuisce alla diffusione della cultura dell’ecosostenibilità anche nelle azioni che svolgiamo quotidianamente, come fare la spesa, attraverso la trasformazione dei processi di consumo (prodotti monouso) in processo di utilizzo (contenitori riutilizzabili). 1. PAPWA consentirà ai grandi e piccoli rivenditori di offrire imballaggi sostenibili ai propri clienti, garantendo il risanamento degli imballaggi. La soluzione PAPWA consentirà ai rivenditori di ridurre i costi di approvvigionamento degli imballaggi 2. La soluzione PAPWA consentirà ai rivenditori di avere un nuovo sistema di fidelizzazione dei clienti e un sistema di monitoraggio delle vendite grazie all'RFid incorporato nella confezione 3. Consentirà l'evoluzione del "percorso del cliente" di alimenti freschi sfruttando l'impatto positivo di un sistema di restituzione per gli imballaggi. Riutilizzare la confezione comporta un maggior valore del prodotto contenuto: gli utenti avranno la percezione di aver acquistato solo il contenuto e non il contenitore. 4. PAPWA sarà sinonimo di sostenibilità e il marchio garantirà la qualità. L'uso dell'imballaggio PAPWA creerà valore a più livelli (vale a dire quello ambientale e quello della qualità del prodotto): non solo la quantità di rifiuti di plastica viene ridotta, ma anche la conservazione di alimenti freschi e la sua qualità migliorata grazie alla tecnologia RFID integrata che consente la comunicazione di dati con frigoriferi intelligenti. In particolare su questo ultimo aspetto l’invenzione (coperta da brevetto depositato) è in fase di sviluppo con l’Università di Udine (Facoltà di Informatica) per verificarne i protocolli di comunicazione, i sistemi di garanzia della privacy e della sicurezza La tecnologia in una fase che ci auguriamo prossima porterà a trasmettere dati sul contenuto inserito negli imballaggi facilitando i processi di acquisto (si pensi ai negozi Amazon senza cassa o alle consegne a domicilio), ma allo stesso tempo lo sviluppo tecnologico degli elettrodomestici IOT permetterà nuove forme di comunicazione con l’utente che sarà avvisato della scadenza imminente della merce contenuta in PAPWA, piuttosto che sul livello di freschezza dei prodotti contenuti. |
Modello di business | Il core business dell’azienda è la fornitura degli imballaggi ai clienti professionali e l’erogazione del servizio di lavaggio e riconsegna degli imballaggi sanificati per l’utilizzo successivo Il modello prevede nella configurazione completa la fornitura anche dell’interfaccia di scambio tra i tag Rfid e gli apparecchi IOT del supermercato. La configurazione di base richiede che gli asset mobili vengano venduti alla GDO, mentre gli impianti di lavaggio rimangono di proprietà di PAPWA. È possibile prevedere la stazione di lavaggio all'interno della centrale logistica del cliente o presso un sito di gestione di PAPWA srls in base al numero di punti vendita, distanza tra PdV e magazzino. Il modello prevede la fornitura del servizio di igienizzazione, la consulenza e la progettazione dell'intero sistema logistico. Infine, il team di "Sviluppo" fornirà consulenza ai clienti per il coinvolgimento degli utilizzatori e la piena trasformazione del modello di acquisto di prodotti freschi. |
Fattibilità tecnica e team di sviluppo |
PAPWA srls ha avviato uno studio di compatibilità con la legislazione dei Paesi UE. Un primo risultato è stato la conformità (verificata da uno studio legale) rispetto alla legislazione italiana, tale interpretaiozne della norma verrà ulteriormente approfondita con la segreteria tecnica del Ministero della Salute. Attualmente PAPWA srls ha creato un prototipo che sta testando in uno store a Pordenone (“Orto in Città”) per verificare l'accettabilità del „riuso“ da parte dei clienti (TRL 6). Inoltre, sta pianificando insieme a un gruppo della GDO un test più ampio per verificare la nuova customer journey. La tecnologia del processo di sanificazione è stata ipotizzata nel primo planning del business con il gruppo Electrolux e ora è in corso un dialogo con lo stesso gruppo per approfondire il sistema di lavaggio sui temi della riduzione del consumo idrico ed energetico (riuso acqua) La tecnologia a base del collegamento in radiofrequenza è oggetto di una collaborazione con l’Università di Udine (Facoltà di Informatica). Corso IOT. PAPWA srls è la startup fondata da Alessandro Vezzil, Monica Andreazzo e Matteo Codognotto. Alessandro Vezzil esperto di sostenibilità del business, è consulente per gruppi industriali e del commercio sui temi ESG, investimenti SRI e risk management. Laureato in Economia, ha un Master di II° livello in Efficienza Energetica al Politecnico di Milano ed un Executive MBA al MIB di Trieste. Monica Andreazzo ha esperienza nel Marketing e Vendite in ambito medical device è referente tecnico per lo sviluppo di prodotti in Italia, laureata in Informatore Scientifico sul Farmaco, Master in management e marketing farmaceutico, Executive MBA Matteo Codognotto Central Europe Group Director per Codognotto Group. E’ coinvolto in progetti di riduzione della CO2 nel settore trasporti su strada tra cui il passaggio da trasporto su strada a trasporto su ferrovia per il corridoio Italia-Polonia, e lo switch delle spedizioni Italia-UK di Elettrolux da solo strada a solo rotaia ed infine il passaggio dal diesel al LNG ( e BIO LNG). Laureato in Economia Territoriale a Padova ha conseguito un MSC in International Logistics presso la Plymouth University. Executive MBA Le competenze che il team è riuscito a mettere a disposizione del progetto possono esser così riepilogate:
Le attività saranno suddivise come segue: Alessandro Vezzil sta elaborando il piano economico-finanziario e coordinando la partecipazione a bandi nazionali e internazionali. Nella fase operativa sarà CEO con responsabilità di pianificazione finanziaria e relazioni istituzionali con i partner Monica Andreazzo sta effettuando l'analisi dei prodotti, il piano di comunicazione e l'analisi dei concorrenti. Sarà direttore di Mktg e comunicazione e responsabile delle risorse umane Matteo Codognotto sta analizzando il mercato della GDO europea. Nella fase operativa sarà direttore commerciale e responsabile della consulenza logistica Durante la fase operativa, verrà nominato un Responsabile della ricerca e dello sviluppo per riferire direttamente al CEO |
Politiche di comunicazione | Il processo sarà ben riconoscibile nei supermercati che l’adotteranno. PAPWA sarà sinonimo (marchio garanzia) di un forte posizionamento dell’insegna della GDO nei confronti del rispetto dell’ambiente. La GDO è partner nella lotta alla produzione di plastica e di rifiuti in generale e vuole che i propri clienti riconoscano questa scelta e facciano la loro parte, uniti in uno sforzo comune. Il posizionamento sarà riconoscibile nei diversi reparti ove saranno disponibili prodotti PAPWA secondo il sistema «vuoto a rendere» (ortofrutta, macelleria, pescheria, gastronomia). Infine anche sul piano logistico, essendo il sistema di lavaggio posizionato nelle centrali logistiche da cui partono i vettori che portano prodotti ai negozi, verranno utilizzati gli attuali viaggi round trip con evidenti benefici ambientali e di costo In Italia PAPWA si è scontrata con l’interpretazione data dal Ministero Italiano della Sanità sulla direttiva comunitaria EU 720/2015 per cui appare possibile unicamente il consumo di sacchetti monouso biodegradabili al primo utilizzo per il confezionamento dei prodotti freschi. Tale interpretazione limita l’innovazione e non risolve il problema della produzione di imballaggi. PAPWA sta lavorando al fianco della Presidenza di Legambiente per aprire un tavolo di confronto con il Ministero della Salute e discutere la modifica del recepimento della direttiva EU 720/2015 pur nel rispetto di normative e regolamenti in ambito di materiali che entrano a contatto diretto con il cibo. |
Attori coinvolti |
Il sistema PAPWA coinvolge diversi tipi di stakeholder: innanzitutto gli enti finali e acquirenti economici (GDO) con due dei quali è già stata aperta una discussione avanzata 1. L’utilizzatore finale sarà coinvolto in un nuovo processo di acquisto a valere sui temi del riutilizzo e della sostenibilità ambientale, attraverso: a) l’eliminazione della guilty-free purchase e guilty-free consumption (self, social, envi, identity) b) la creazione diretta di nuovo valore, perché potrà scegliere la soluzione eco-sostenibile La nuova customer journey influenzerà non solo il processo di acquisto della merce, ma anche il valore che verrà dato al packaging, che non sarà più visto come un semplice rifiuto ma l’utilizzatore avrà la percezione di acquistare realmente solo il contenuto e di valorizzare il contenitore per i benefici che ne derivano: protezione della merce, ordine per il posizionamento in frigo, maggiore conservazione e soprattutto minor gestione dei rifiuti domestici 2. Buyer GDO che potrà a) differenziarsi dalla concorrenza che ad oggi opta per soluzioni usa e getta in materiale riciclabile b) migliorare la propria brand positioning come marchio attento all’ambiente che offre al consumatore soluzioni nuove, made in italy ed ecosostenibili c) fidelizzare il cliente sensibile al tema eco sostenibilità Altri stakeholder sono i fornitori, partner tecnologici: 3. I fornitori sono: aziende di trasporto (la discussione è iniziata con il Gruppo Codognotto, che è già partner vedi lettera di interesse), produttori di imballaggi 4. I partner identificati sono: produttori di sistemi di lavaggio industriale (iniziato il contatto con Electrolux Professional), produttori di apparecchiature per la pesatura di prodotti e produttori di scatole di pagamento, produttori di etichette e ingegneri di sistemi a radiofrequenza (discussione con l'Università di Udine), analisti di dati, esperti di materiali (pre-accordo commerciale con Istituto Galileo Padova), associazioni ambientaliste (Legambiente) 3- Legambiente coinvolta nella comunicazione dell’iniziativa e nella trattativa con il Ministero Italiano della Sanità per rivedere e chiarire il gap normativo attuale creato dall’interpretazione della direttiva comunitaria EU 720/2015 per cui appare possibile unicamente il consumo di sacchettimonouso biodegradabili al primo utilizzo per il confezionamento dei prodotti freschi per il packaging del reparto ortofrutta 4-Aziende che condividono gli stessi principi e valori e saranno parte attiva nelle attività di R&S di nuovi materiali e servizi. |
Certificazioni | PAPWA srls con il supporto del player professionale AzzeroCO2, società di consulenza di Legambiente, sta conducendo uno studio LCA comparativo con altri sistema di imballaggio (altri packaging in materiale plastico) in linea con le norme tecniche ISO 14040 14044. Tutti gli imballaggi saranno conformi alla normativa nazionale e internazionale sugli imballaggi, alla MOCA e agli standard di sanificazione necessari per il contatto diretto con il cibo |