LogoHowtuyoga Srl - Non Ancora Costituita
Società benefit: si
Start up: Start up non ancora costitituita
Sito web:www.howtuyoga.com
CittàBari (Bari)
Settore 
Età rappresentante legale: 27
Progettista 
TemaEconomia circolare
DescrizioneMoltissimi piccoli produttori di caffè dipendono esclusivamente dalle altalenanti entrate generate dalla vendita del loro unico prodotto: ciò li rende soggetti vulnerabili a numerosi fattori come cambiamenti climatici e volatilità dei prezzi, vulnerabilità che si ripercuotono su tutta la supply chain. I loro redditi risultano inoltre distribuiti all’interno delle organizzazioni produttrici in maniera asimmetrica sulla base di discriminanti sociali e di genere. Parallelamente la coltivazione e il primo processamento del caffè, svolto dagli stessi produttori e propedeutico alla successiva torrefazione, generano importanti quantità di coffee processing byproducts (CPB), come reflui liquidi ricchi in caffeina e polpa solida, potenzialmente pericolosi per l’ambiente. Il progetto HowtUyoga, sviluppato da studenti e professionisti del Politecnico e dell’Università degli Studi di Bari, mira a contribuire alla risoluzione di tali problematiche adoperando un approccio figlio del paradigma della economia circolare. In particolare, si sono sviluppati processi agro-industriali che, compatibilmente con la realtà sociale, economica e ambientale dell’Africa Orientale permettono la produzione sostenibile di funghi commestibili e dalle provate proprietà medico-nutrizionali su substrati derivanti da CPB. Tale attività, semplice, inclusiva e ad alto valore aggiunto, permette: di valorizzare scarti altrimenti pericolosamente dispersi in ambiente; di allargare il portafoglio attività dei produttori; di rafforzarne la posizione finanziaria; di migliorarne la dieta e di aumentarne la resilienza economico-sociale. La funghicoltura è, dato il gran numero di specie fungine coltivabili e l’eterogeneità dei substrati sfruttabili, attività ad alto potenziale di innovazione e crescita, e la sua adozione genera ricadute positive non soltanto sulla ricchezza, ma anche sulla salute e sul benessere complessivo dei territori: HowtUyoga mira a diffonderne la conoscenza e la pratica nei paesi in via di sviluppo attraverso attività di formazione pratica e manageriale, distribuzione di materiale didattico, tutoraggio e consulenza. Sono state individuate, con l’aiuto della Fondazione Luigi e Pericle Lavazza e della Organizzazione Non Governativa Hanns R. Neumann Stiftung, alcune comunità della Tanzania Nord Occidentale candidate privilegiate per l’avvio di implementazioni pilota. Il team sviluppatore ha visitato nel mese di Settembre 2019 le comunità prescelte ed è stato accolto con entusiasmo e disponibilità dagli agricoltori locali e dalle già citate organizzazioni partner che hanno apprezzato l’originalità e le intrinseche potenzialità del progetto. Durante questa prima trasferta esplorativa sono stati sondati aspetti relativi alla qualità e quantità dei CPB prodotti, alle disponibilità delle coffee farm e alla percezione socio-culturale dei funghi. Ne è emerso un quadro del tutto allineato con le ipotesi avanzate in fase di project design: i coffee farmer si sono dimostrati incuriositi e affascinati dai processi loro brevemente introdotti e grande interesse è stato manifestato dalle organizzazioni partner.
Impatto ambientaleHowtUyoga propone un processo finalizzato alla generazione di valore a partire da byproduct provenienti dalla prima fase del processo produttivo del caffè: tali materiali, in assenza di adeguate tecniche di waste management, costituirebbero rilevante fonte di impatti ambientali negativi. Per ogni ettaro coltivato a caffè si ottengono mediamente 450 kg di frutto fresco all’anno, di cui solo il 20% è costituito dai chicchi di caffè. Ammonta quindi a 540 kg la quantità di byproduct inutilizzati (buccia, polpa e pergamino) ottenuti ogni anno da una coffee farm tanzaniana media (circa 1,5 ha). Tali prodotti seppur di natura organica e quindi facilmente reintegrabili nell’ambiente, contengono elevate quantità di caffeina, fenoli e tannini, tossici per insetti e artropodi. Il processo proposto da HowtUyoga attraverso la metabolizzazione e la degradazione ditali sostanze ne minimizza il rischio di dispersione nell’ambiente, evitando alterazioni dell’ecosistema, diminuzione di agenti impollinatori e potenziali rischi di inquinamento delle acque. La funghicoltura è, se paragonata ad altri tipi di coltivazione, attività a basso consumo di suolo e risorse. Il processo non necessita di eccessive quantità d’acqua, come confermato dalla ricca letteratura esistente: per la specie Pleurotus sono richiesti 28 litri d’acqua per kg di prodotto fresco, mentre per coltivazioni come patate, mais e riso sono necessari rispettivamente 500, 1400 e 1900 litri. L’integrazione della coltivazione di funghi all’interno di un sistema agro-economico come quello tanzaniano favorisce sostenibilimente la diversificazione della produzione e migliora la resilienza dell’agricoltura locale ai cambiamenti climatici. La fase di pastorizzazione, fondamentale per la riuscita del processo di produzione del substrato, richiede quantità di energia termica rilevanti: la scelta della fonte energetica da utilizzare in questa fase risulta quindi cruciale per la sostenibilità complessiva del processo. In HowtUyoga sono state approfondite due soluzioni, da adottarsi alternativamente sulla base delle disponibilità economiche e tecniche delle organizzazioni: l’energia da biomassa e quella da fonte solare-termica. La combustione di biomassa solida proveniente dai processi agricoli di potatura delle piante di caffè si può considerare a CO2 neutra, essendo l'anidride carbonica rilasciata pari a quella assorbita dalla pianta durante la crescita e non essendo la biomassa sottoposta a trasporto, principale fattore di inquinamento relativo all’utilizzo di questa fonte energetica. Si spinge così la comunità all’utilizzo consapevole di risorse energetiche tradizionali e già integrate con il contesto tanzaniano. L’energia solare sarebbe in grado di garantire notevoli miglioramenti della qualità di vita delle comunità locali, agendo positivamente in termini energetici, ambientali e sociali. In Tanzania si hanno in media 3100 ore/anno di luce, contro le 1300-1800 italiane, con una radiazione solare totale media di 5.5 kWh/m2 al giorno. Gli impianti solari-termici possono essere utilizzati nel processo di sterilizzazione, più sicuro rispetto alla pastorizzazione. Tale soluzione preverrebbe uno sfruttamento eccessivo delle biomasse e consentirebbe di introdurre nelle comunità una valida alternativa ai combustibili fossili. Con una manutenzione regolare l’impianto solare termico può raggiungere un tempo di vita di 25 anni, a fronte di un payback time energetico (EPBT) di circa 2 anni. I pani su cui è avvenuto lo sviluppo dei funghi non rappresentano, in fase di smaltimento, una minaccia per l’ambiente, bensì costituiscono una preziosa risorsa per le coffee farm: oramai poveri in caffeina e in altre sostanze potenzialmente dannose, possono essere utilizzati per la produzione di compost di qualità o integrati in alcune diete animali.
Innovatività e replicabilitàIl progetto HowtUyoga prevede l’erogazione di una serie di servizi di formazione, tutoraggio e consulenza, utili a trasferire ai produttori di caffè tanzaniani le conoscenze e le competenze relative alla produzione sostenibile di funghi da byproduct del caffè. Le innovazioni sviluppate dal progetto afferiscono a tre categorie: sociale, di mercato e di processo. L’innovazione sociale è stata riconosciuta dall’attuale Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020 come prima politica da adottarsi in ambito agro-industriale: essa è definita come processo volto a soddisfare lo sviluppo sociale e economico di una determinata comunità attraverso azioni che generino nuove relazioni (agendo ad esempio in ambiti come la formazione, l’istruzione, la sharing economy, l’economia circolare). HowtUyoga è progetto ad alto potenziale generativo in termini relazionali: esso non solo stimola il dialogo tra attori diversi della filiera del caffè, ma permette ai produttori di aprirsi al mercato locale e di riallacciarsi economicamente alla propria comunità, abilitandoli alla produzione di un bene non destinato principalmente all’esportazione. L’innovazione sociale appena descritta è direttamente legata a quella di mercato: l’introduzione nel contesto economico tanzaniano di alcune specie fungine inedite o scarsamente diffuse dalle notevoli proprietà medico-nutrizionali. Il processo che si intende diffondere presenta al contempo una serie di innovazioni relative alla tecnica stessa di funghicoltura: l’utilizzo di byproduct del caffè è argomento largamente affrontatoin letteratura, tuttavia la definizione e l’ingegnerizzazione di un processo sostenibile di funghicoltura cucito sulla realtà tanzaniana è ritrovato innovativo originale sviluppato in seno ad HowtUyoga. Le innovazioni sino ad ora presentate non risultano però confinate ad una determinata area geografica né ascrivibili alle sole peculiarità della filiera del caffè. Una accurata selezione delle specie fungine e del processo da introdursi permetterebbero di diffondere la pratica della funghicoltura, utilizzando il modello HowtUyoga, anche in contesti diversi da quello tanzaniano. La spiccata adattabilità di alcune specie fungine al cibarsi di substrati differenti rende inoltre la coltivazione di funghi pratica circolare potenzialmente viabile per la valorizzazione di diversi e molteplici byproduct di origine agro-industriale.
Impatto dell’innovazioneAlcuni degli impatti dell'innovazione interessano espressamente il contesto tanzaniano: a valle di un'indagine condotta in loco è emersa una scarsa diffusione del consumo di funghi, con conseguente ridotta presenza di tale prodotto sul mercato. Ciò è tuttavia principalmente imputabile alla carenza di istruzione inerente da un lato le tecniche di funghicoltura dall'altro il discernimento delle specie fungine edibili da quelle tossiche. I corsi previsti da HowtUyoga, mitigando o eliminando questa criticità, aprirebbero la strada alla diffusione di un mercato del fungo in un contesto in cui era precedentemente quasi inesistente. Tale introduzione avrebbe ricadute estremamente positive non soltanto sull’economia familiare dei produttori tanzaniani, ma anche sulla dieta dell’intera comunità: il consumo delle specie fungine selezionate ha effetti immunostimolanti e ne è consigliato il consumo in gravidanza e in malattia. Seppure il progetto sia stato cucito sul contesto tanzaniano, le principali innovazioni introdotte hanno il potenziale di impattare su processi produttivi e consumi indipendentemente dal luogo ove esso sia messo in atto. HowtUyoga intende introdurre la coltivazione fungina come plugin al processo produttivo del caffè, concretizzandosi di fatto come un efficientamento delle risorse di cui i coltivatori dispongono. Tale incremento in efficienza risulterebbe ulteriormente catalizzato dall'introduzione all'interno dei corsi di una sezione dedicata ai rudimenti della gestione economica di micro-imprese, di frequente ignorati dai piccoli coltivatori di caffè. Infine, l’introduzione di fonti di energia a basso impatto ambientale, collaterale al fabbisogno energetico di alcune delle fasi della micocoltura, è potenzialmente in grado di agire positivamente sul bilancio energetico di imprese e comunità: se prodotta in quantità sovrabbondanti, l’energia termica generata dalla combustione di biomassa o mediante impianti solari termici può essere riqualificata per usi esterni alla funghicoltura, mutando dunque una necessità intrinseca del processo in ulteriore fonte di valore.
Fattori specificiLe innovazioni proprie del progetto HowtUyoga nascono dall’interpretazione in chiave di economia circolare delle esigenze proprie tanto dei produttori quanto degli altri attori della filiera di caffè. I produttori di caffè riconoscono negli effetti dei cambiamenti climatici e nella volatilità dei prezzi minacce al loro business, ma non dispongono spesso dei mezzi culturali e finanziari per generare soluzioni sostenibili. D’altro canto gli attori più a valle nella filiera del caffè tendono ad attribuire sempre maggiore valore alle politiche di gestione ambientale messe in atto dai loro supplier: i consumatori mostrano sempre più spesso comportamenti atti a premiare gli sforzi di filiera volti alla sostenibilità sociale e ambientale. HowtUyoga cortocircuita questi bisogni adoperando un approccio innovativo e originale. Il trasferimento di conoscenza e competenza ai produttori ne abilita la diversificazione del portafoglio attività, limitando l’effetto negativo della volatilità dei prezzi del caffè sul loro bilancio famigliare. Parallelamente i torrefattori vedono aumentate la resilienza e la sostenibilità complessive di filierapotendo contare su produttori preparati, economicamente e culturalmente, ad affrontare le minacce di cui prima.
Modello di businessIl progetto rientra nella categoria dei social business, costituendo una soluzione atta ad interpretare bisogni emergenti nelle comunità tanzaniane e nella filiera del caffè in chiave economica circolare. HowtUyoga destina ai produttori di caffè valore in forma di capitale umano: competenze manageriali e agronomiche, materiale didattico per l’approfondimento degli aspetti più operativi, consulenza dedicata e in generale servizi legati al community empowerment. Tale valore risulta materialmente collegato al capitale sociale dell’intera comunità di riferimento. Il team di sviluppo riunisce professionisti afferenti diversi ambiti al fine di fornire un piano didattico-operativo completo e integrato. Le caratteristiche peculiari di HowtUyoga rendono il progetto economicamente sostenibile e potenziale destinatario di fondi pubblici e/o privati, risultando accentratore di interessi multipli e creatore di valore per numerosi stakeholder, dai torrefattori ai governi dei paesi in via di sviluppo
Fattibilità tecnica e team di sviluppoLa fattibilità tecnica del progetto è stata verificata in prima analisi mediante una fase preliminare di ricerca volta all’individuazione di letteratura scientifica che validasse alcuni punti identificati come critici. La generica possibilità di ottenere funghi a partire dai byproduct del processo produttivo del caffè ha trovato riscontro in diversi studi, in particolar modo in una ricerca condotta presso l’università di Dar Es Salaam. Una seconda analisi ha riguardato le condizioni ambientali, socio-economiche e manageriali relative alle regioni della Tanzania a maggior diffusione della coltura della coffea, portando all’identificazione e contestuale risoluzione di alcuni rilevanti ostacoli tecnici, quali l’assenza di ambienti adeguati alla funghicoltura, o la mancata capacità di riconoscere miceli contaminati o affetti da patologie. Molte di tali questioni sono risultate tuttavia di semplice risoluzione grazie all’introduzione di adeguate sezioni all’interno dei corsi previsti dal progetto. La suddetta analisi ha inoltre consentito di chiarire eventuali benefici e criticità di dipendenza geografica: in tal senso è risultata di fondamentale rilevanza l’instaurazione di un confronto con l’università di Dar Es Salaam. A questa fase di indagine preliminare ha fatto seguito una verifica attuata in loco, nelle principali sedi di coltivazione di caffè in Tanzania. Durante il soggiorno è stato possibile raccogliere, anche grazie alla somministrazione di questionari ai produttori di caffè, dati empirici relativi a: peculiarità locali relative al processo di produzione del caffè; utilizzo corrente dei byproduct che HowtUyoga intende valorizzare; diffusione di funghi sul mercato locale; competenze inerenti le tecniche di micocultura; conoscenza e diffusione di processi per la produzione di energia termica. Queste informazioni hanno da un lato confermato in via definitiva la fattibilità tecnica del progetto, dall’altro ne hanno evidenziato criticità sfuggite all’iniziale fase di analisi, consentendone dunque un ulteriore raffinamento. Ci preme inoltre evidenziare come l’iniziativa sia stata accolta con entusiasmo dai produttori di caffè locali: seppur ciò non rientri tra i requisiti di fattibilità squisitamente tecnici, siamo certi sia di fondamentale rilievo per il successo di HowtUyoga sul lungo termine. Il progetto HowtUyoga, data la sua natura multidisciplinare, ha necessitato in fase di design del contributo di professionalità afferenti ambiti eterogenei. Il team di sviluppo è riuscito in questo senso ad assicurare tutte le conoscenze e competenze necessarie, riunendo giovani studenti e professionisti baresi appassionati ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare. La fase di project design ha visto collaborare sinergicamente risorse pertinenti i principali ambiti interessati: medico, agronomico, gestionale, manageriale, tecnico e tecnologico. Il team è composto da uno studente in medicina con esperienza pluriennale nella funghicoltura, un assistente di ricerca inambito tecnologico-informatico affascinato dalle potenzialità che le nuove tecnologie dimostrano in contesti difficili come quello africano, un dottore magistrale in ingegneria gestionale con una spiccata sensibilità per le tematiche relative alla sostenibilità socio-economica, e due studenti in ingegneria meccanica triennale e magistrale che hanno approfondito gli aspetti tecnologici legati ai processi. Il lavoro è stato inoltre supervisionato da Barbara Scozzi, Professoressa associata in Ingegneria Economico-Gestionale presso il Politecnico di Bari.
Politiche di comunicazioneIl progetto HowtUyoga si è sino ad ora servito di strumenti di comunicazione ambientale e sociale non strutturati: sito web (www.howtuyoga.com) aggiornato sullo stato attuale del progetto e diversi articoli divulgativi su testate giornalistiche locali e nazionali. A proposito di questi ultimi si rimanda alla documentazione in allegato. La pubblicazione di documenti ufficiali strutturati sarà successiva alla costituzione della società (SRL) benefit che si intende formalizzare nel breve termine. Oltre alla redazione del rapporto annuale che la gestione di una società benefit impone, si intende produrre materiale informativo relativo all’effetto che le iniziative di HowtUyoga generano sulle comunità target: tale documentazione costituirebbe principale strumento di marketing per la diffusione del progetto a filiere e zone geografiche differenti. Il progetto non solo si connota come intrinsecamente votato alla comunicazione dei risultati ottenuti ma vuole anche stimolare i propri clienti e finanziatori alla riflessione circa la sostenibilità dei propri produttori. L’economia circolare costituisce driver di sostenibilità in contesti come quello africano: progetti come HowtUyoga costituiscono substrato utile all’auspicabile inserimento dei produttori nelle valutazioni proprie dei Report di Sostenibilità.
Attori coinvoltiL’innovazione proposta dal progetto HowtUyoga crea relazioni virtuose fra molti e diversi attori, interni ed esterni alla filiera del caffè. I produttori di caffè tanzaniani cui il progetto è indirizzato sono organizzati in piccoli gruppi familiari, proprietari di appezzamenti che raramente raggiungono l’ettaro. Le già scarse e altalenanti entrate derivanti dalla vendita del caffè vengono spesso ripartite asimmetricamente all’interno dei gruppi sulla base di discriminanti anagrafiche e di genere. La categoria risulta inoltre non possedere le più elementari competenze manageriali di gestione di un’impresa agricola. Il progetto HowtUyoga permetterebbe in questo senso di impattare positivamente tanto sulla stagionalità e sull’entità dei redditi delle coffee farm quanto su una più equa distribuzione delle stesse entrate. Da alcuni studi è emerso infatti che la raccolta di funghi selvatici e, più in generale, le conoscenze relative ai macromiceti sono appannaggio della popolazione femminile tanzaniana. Non si esclude quindi che l’introduzione della funghicoltura possa permettere alle donne di ottenere ruoli attivi e centrali in processi agricolo-industriali ad alto valore aggiunto come quelli che HowtUyoga vuole diffondere. I villaggi e le comunità della Tanzania rurale si presentano come piccoli agglomerati gravitanti, economicamente e urbanisticamente, attorno ai campi (piantagioni di caffè, banana, girasole e ortaggi). I membri più poveri di tali comunità adottano per necessità diete povere in proteine e micronutrienti. L’introduzione a prezzi accessibili nei mercati locali di funghi dalle comprovate qualità medico-nutrizionali qualora correlato a un aumento del consumo di funghi, genererebbe un miglioramento generale della dieta e delle condizioni di salute delle fasce più povere della popolazione. È provato che il consumo di alcune delle specie selezionate in fase di project design posseggono notevoli proprietà immunostimolanti e antitumorali. L’intera supply chain del caffè è affetta da criticità rilevanti in termini di sicurezza delle forniture. I cambiamenti climatici risultano una minaccia particolarmente pericolosa per i campi di caffè e lascarsità di capitale umano (conoscenze e competenze) ed economico che caratterizza i produttori africani non permette la predisposizione di adeguate misure per il contenimento di tali rischi. Il progetto HowtUyoga si configura in questo senso come progetto di community empowerment, utile ad aumentare la resilienza economica e “umana” delle comunità tanzaniane e a diminuire quindi l’incertezza interna all’intera supply chain. In questo senso tutti gli attori della filiera del caffè vedrebbero la propria percezione del produttore mutarsi, attribuendo ad esso un ruolo più vicino al business partner che al mero supplier.
Certificazioni-1° Premio Contest Nazionale Lavazza and Youth for SDGs 2018 - Selezionato tra le 50 migliori idee sostenibili 2018 a livello globale da Sustainable Development Solutions Network, Iniziativa delle Nazioni Unite