Fabrizio Guarrasi | |
Società benefit: no | |
Start up: | Start up non ancora costitituita |
Sito web: | www.linkedin.com/in/fabrizio-guarrasi-1b238682/ |
Città | Marsala (Trapani) |
Settore | |
Età rappresentante legale: | 29 |
Progettista | Fabrizio Guarrasi |
Tema | Economia circolare |
Descrizione | I residui spiaggiati di posidonia oceanica rappresentano, oggi, un grosso problema di difficile gestione. L'Italia, con i suoi 340.000 ettari di praterie di posidonia, è il Paese europeo in assoluto più ricco di questa specie vegetale. La pianta marina svolge un ruolo di vitale importanza per l’ecosistema marino ma, a causa della crescente pressione antropica, essa regredisce annualmente di circa l’1,5%. Inoltre, la posidonia perde ogni anno le foglie più vecchie che vengono trasportate dalle correnti sulle coste limitrofe dove, accumulandosi come detriti, danno origine a fenomeni di putrefazione. In Italia, annualmente, si depositano circa 105.000 tonnellate di residui spiaggiati che, considerati come rifiuti solidi urbani, vengono rimossi con tecniche spesso inadeguate, portando ad ingenti costi di esercizio e sottraendo anche molta sabbia, incrementando il fenomeno dell’erosione costiera. Solo il comune di Bari ha speso, nel 2015, circa 400.000 euro per la rimozione e il conferimento in discarica di 2.500 tonnellate di posidonia provocando, oltre ad una perdita economica, anche un sostanziale danno ambientale. Da questo quadro appena illustrato, appare chiaro come l’attuale modello di gestione della posidonia risulti non efficiente per gestire l’effettivo problema legato agli spiaggiamenti. Si dimostra, infatti, insostenibile e inadeguato sia a livello economico che soprattutto ambientale. Partendo da questo problema, l'idea progettuale mira a convertire gli attuali costi dello smaltimento (che solo in Sicilia ammontano a circa 3,5 milioni di euro l’anno) in nuove strategie di profitto circolare, con lo scopo di valorizzare i residui spiaggiati di posidonia in nuove materie prime sostenibili. Da tale contesto nasce Egacomp, una bioplastica 100% organica e biodegradabile composta da fibre di posidonia oceanica. Il risultato è un biopolimero versatile e adattabile alle esistenti tecnologie di produzione delle materie plastiche come lo stampaggio a iniezione, l’estrusione e il colaggio in stampo. Fra le varie applicazioni possibili (dal packaging ai filamenti per la stampa 3d), per compensare al danno recato dall’uomo, è stato progettato uno strumento per la riforestazione marina della posidonia, realizzato interamente con il nuovo materiale proveniente dalla stessa pianta. Un prodotto che aiuti ad accelerare la sua rigenerazione naturale e, una volta raggiunta, di degradarsi completamente senza recare danni al’ecosistema marino, in perfetta linea con i principi dell’economia circolare. Questo sistema permette di validare un nuovo modello di gestione dei residui spiaggiati che, contrariamente a quello attuale che li destina in discarica, li immette all’interno di un circuito produttivo sostenibile generando un nuovo modello di sviluppo circolare. Quest'operazione consente di creare nuove filiere produttive sostenibili, sviluppa le economie locali e alleggerisce i comuni dalle attuali spese di gestione. Permette, così, il recupero di un materiale considerato da sempre un rifiuto e la sua conseguente trasformazione in risorsa garantendo, ai prodotti realizzati con il nuovo materiale, un alto valore etico, ecologico e sociale. |
Impatto ambientale | A livello ambientale il nuovo sistema garantisce benefici sostanziali su scale differenti: il nuovo sistema di gestione permette di escludere l’attuale conferimento in discarica dei residui, con annesse quantità di sedimento sottratte dall’arenile di provenienza, convertendo invece i costi di smaltimento in nuove risorse sostenibili prodotte dal territorio. Il nuovo metodo di raccolta e trattamento permette la separazione della biomassa spiaggiata dal sedimento (che rimarrà sul litorale di provenienza) così da attenuare il fenomeno dell'erosione costiera. Con questa metodologia la sola biomassa priva d’impurità sarebbe trasportata all’impianto di produzione, riducendo sostanzialmente il numero dei trasporti necessari (così da abbattere l’impatto ambientale ed economico derivante dall’attuale metodo di gestione).Il supporto per la riforestazione, realizzato interamente con la nuova bioplastica prodotta dalla posidonia spiaggiata, garantirà un ripopolamento della specie vegetale con lampanti e diffuse ricadute positive per l'intero ecosistema marino. Inoltre il prodotto, una volta raggiunto l’attecchimento della pianta, degraderà totalmente senza recare danni all’ambiente marino. |
Innovatività e replicabilità | Egacomp vuole innescare un circolo sistemico di bioeconomia circolare che intercetti aziende e consumatori etici ed evoluti, interessati al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. Il nuovo modello di gestione della posidonia spiaggiata innesca rapporti win-win tra privati, amministrazioni e imprese, garantendo benefici economici, ambientali e sociali per i territori interessati; si creano nuove opportunità di lavoro e si valorizzano le risorse locali di uomini e materia. Il supporto per la riforestazione s’inserisce in un mercato popolato da varie tecniche sperimentali e spesso fumose, molto costose (fino a 500 €/ m2) e non del tutto efficienti. Nell’ultimo decennio si è già speso circa 10 milioni di euro, cifra che, secondo le stime, è destinata ad aumentare ancora in futuro. In questo scenario, il prodotto realizzato produce un’innovazione radicale nel campo della riforestazione marina: è compatto, economico, riduce i tempi di trapianto e fa un uso rigenerativo delle risorse (garantendo un approvvigionamento continuo della materia prima). |
Impatto dell’innovazione | Per i territori particolarmente ricchi di posidonia (come la Sicilia, che possiede il 22% dei posidonieti nazionali) e poveri di risorse fossili, questa nuova strategia di gestione dei residui produce, su scala territoriale, nuovi scenari e modelli di sviluppo sostenibile; crea consapevolezza riguardo alle risorse disponibili localmente; costruisce e rafforza le sinergie tra attori locali; riduce le risorse energetiche e ottimizza quelle impiegate nella generazione di nuovo valore. Attraverso un approccio operativo ispirato a un modello di simbiosi industriale (derivante dall’economia circolare), si genera sviluppo tecnologico e sostenibile su tutta la filiera. Questo permette di creare nuove opportunità di lavoro e valorizza le risorse locali di uomini e materia. |
Fattori specifici | Avendo verificato l’effettiva fattibilità del nuovo biocomposito attraverso i campioni realizzati in laboratorio, lo step successivo consisterà nell’acquisizione di fondi necessari per finanziare le tematiche relative alla proprietà intellettuale e parallelamente di nuove competenze per ampliare l’attività di sperimentazione al fine di realizzare dei prototipi dimostrativi molto vicini alla fase di pre-commercializzazione. |
Modello di business | L'idea si fonda su un esistente deficit economico: con l’attuale modello di gestione (raccolta e smaltimento) la posidonia ha un costo di circa 140-180 €/ton; utilizzando la nuova strategia di recupero e valorizzazione proposta da Egacomp, si riuscirebbe ad abbattere i costi a 120-150 €/ton, producendo risorse invece che rifiuti (attualmente l'incidenza maggiore sul costo di gestione è dato dal trasporto della posidonia, la nuova strategia permette di rimuovere la sabbia in loco in modo da abbattere notevolmente i costi). Inizialmente il business si concentrerà sulla vendita del materiale, disponibile in granuli e sottoforma di filamenti utilizzabili per la stampa 3D (che raggiungerà nel 2023 un mercato di 4,4 bilioni di dollari). Questa prima fase, consentirà di stipulare i primi contratti di acquisto e/ofornitura per aziende terze, interessate all’uso del nuovo materiale per i loro prodotti. I canali di vendita in questa prima fase saranno il B2B e Online B2C (e-shop). |
Fattibilità tecnica e team di sviluppo | La filiera produttiva ha inizio con la raccolta e il successivo trattamento in loco della posidonia: si utilizzerà un comune vaglio rotante in modo da separare il sedimento dalla biomassa spiaggiata. Per il processo produttivo relativo al solo materiale si utilizzerà un estrusore per materie plastiche, in modo da trasformare poi in pellets il biocomposito precedentemente ottenuto. I pellets saranno quindi utilizzati per realizzare il supporto per la riforestazione attraverso lo stampaggio a iniezione. Il ciclo di vita del prodotto terminerà con la sua completa degradazione in mare e il ritorno della posidonia nel suo ambiente naturale. L’estrusore rappresenta uno strumento chiave in quanto verrà utilizzato anche per ottenere altri semilavorati (come i filamenti per la stampa 3d). Verranno così realizzati nuovi prodotti sostenibili, favorendo l’occupazione di personale specializzato alla gestione dei nuovi processi produttivi volti a creare sviluppo e innovazione per i territori e le comunità locali. Il team attualmente è composto da Fabrizio Guarrasi (CEO & Founder) e da Alessandro Passaro (Business Development Executive). L’attività futura porterà a un ampliamento del team imprenditoriale al fine di integrare competenze trasversali: la prima figura da inserire sarà un material engineer capace di incrementare le fasi di R&D, successivamente verrà integrato un Digital Marketing Strategist con lo scopo intercettare i canali di vendita e comunicazione. |
Politiche di comunicazione | I soldi risparmiati dai comuni per la raccolta e lo smaltimento della posidonia potranno essere reinvestiti dalle amministrazioni comunali per attività e servizi rivolti alla comunità e al miglioramento della qualità sociale. Egacomp si porrà come azienda promotrice di azioni di tutela ambientale e sociale, si farà portavoce dell’enorme valore della posidonia: parte dei proventi saranno utilizzati per opere di sensibilizzazione nei confronti delle comunità costiere. In particolare si lavorerà per modificare la percezione che la comunità ha della posidonia, in modo da farla uscire dalla concezione attuale che la categorizza come rifiuto da evitare a favore invece del suo alto valore etico, ecologico e ambientale che essa possiede e che bisogna tutelare. Il progetto, così strutturato, garantisce benefici diffusi a tutti i protagonisti e su scale differenti: rimuovere i residui dalle spiagge, entro i limiti consentiti dalla legge, porta le amministrazioni comunali e i proprietari di stabilimenti balneari un beneficio tangibile in quanto, oltre ad essere esenti (totalmente o in parte) dalle spese di rimozione della posidonia, le spiagge libere dai residui incrementano l’affluenza turistica e la fruizione della spiaggia, portando evidenti profitti all’intero settore. All’interno del nuovo sistema la partecipazione e la collaborazione diventano i due concetti fondamentali per attuare il sistema progettuale, dove il territorio e le sue risorse saranno i veri catalizzatori del nuovo sviluppo locale. |
Attori coinvolti | Per realizzare l’idea progettuale è stata intercettata, all’interno del territorio siciliano, una rete di attori e infrastrutture al fine di valorizzare e attuare il progetto attraverso specifiche ca¬pacità professionali, economiche, politiche e strategiche. Un gruppo di soggetti che, grazie alla loro eterogeneità e a una precisa collocazionestrategica all’interno del sistema produttivo, diventano attuatori, promotori e sostenitori del sistema aziendale. La ricerca è stata condotta principalmente in Sicilia occidentale poiché, oltre a presentare un discreto tessuto produttivo, è la zona con il più alto numero di posidonieti, permettendo quindi un migliore approvvigionamento della materia prima. Oltre alle realtà aziendali, sono stati presi in considerazione anche amministrazioni comunali, associazioni, distretti industriali, spin-off accademici, ricercatori, consorzi, istituzioni locali, organizzazioni pubbliche e private. Avendo individuato gli attori disponibili sul territorio, si è passati alla fase di costruzione della strategia progettuale com¬plessiva in cui definire le azioni e i ruoli da assegnare agli attori coinvolti. Considerando e pesando ogni singola scelta come parte integrante di un processo di sviluppo più ampio, sono state indivi¬duate quattro fasi cruciali che corrispondono ai livelli d’intervento strategici su cui fondare il progetto territoriale e i rispet¬tivi attori locali che svolgeranno quel particolare ruolo assegnatogli. Nel dettaglio, gli interventi di pianificazione strategica corrispondono principalmente alla raccolta della posidonia sul litorale, al trattamento dei residui (lavaggio e rimozione sedimento), alla produzione (del materiale prima e del prodotto/i poi) e alla distribuzione del prodotto/i sul mercato. Come ben si capisce, il sistema si fonda sulla componente relazionale e collaborativa che consentirà, agli attori coinvolti, di agire consapevolmente come “area geografica”. Questo permette di accrescere il senso di appartenenza e l’identità del singolo che, in ottica sociale del sistema, si trasforma in senso d’appartenenza collettivo, incrementando il capitale umano del territorio. |
Certificazioni | Fondazione Italiana Accenture - Youth in Action 2019 - SDGs 14 |