LogoGreentronics Srl
Società benefit: si
Start up: Start up iscritta al registro delle imprese
Sito web:www.greentronics.it
CittàAscea (Salerno)
SettoreElettronica
Età rappresentante legale: 42
ProgettistaGiuseppe Maresca
TemaSistemi e comunità energetiche
DescrizioneRepower PVG è un regolatore di carica ad altissima efficienza con integrato un desolfatatore automatico per batterie al piombo, alimentato da pannello fotovoltaico per la realizzazione di sistemi fotovoltaici di accumulo modulari. Intervenendo in automatico ad ogni accenno di solfatazione delle batterie, Repower PVG permette di utilizzare semplici batterie ad acido libero ed estendere la vita utile delle stesse fino a oltre 10 anni, ottenendo un payback dell’impianto comprensivo di inverter, pannelli e batterie di soli 3-4 anni.
Impatto ambientaleTale sistema modulare di accumulo, risolvendo il problema della solfatazione delle batterie, permette l’utilizzo di comuni ed economiche batterie ad acido libero, (addirittura esauste potendole esso stesso riciclare) estendendone inoltre in questo modo la durata a parecchi anni e abbassandone il tempo di ritorno dell’intero investimento a soli 3-4 anni. Inoltre il sistema REPOWER, essendo modulare, permette una manutenzione semplicissima e immediata, potendo monitorare lo stato di ogni singola batteria e permettendo eventualmente di cambiarla lato B.T. senza disalimentare l’intera utenza. I benefici ambientali immediatamente derivanti dall’impiego di questa tecnologia di accumulo si vedrebbero nella decarbonizzazione conseguente al minor consumo di energia non rinnovabili, reso possibile con questa tecnologia mediante abilitazione dell’utilizzo sostenibile del fotovoltaico nel settore industriale e residenziale. Inoltre permettendo l’allungamento del lifespan delle batterie e addirittura il riutilizzo, come già avvenuto nel caso di qualche nostro cliente, di batterie riciclate ovvero rigenerate, normalmente destinate a dover essere smaltite come rifiuti speciali, consentendo una riduzione notevole di rifiuti, che tra l’altro, per nostra esperienza diretta sul campo, non sempre abbiamo visto smaltire nella maniera corretta.
Innovatività e replicabilitàNella fase di scarica in una batteria al piombo avviene una reazione chimica di produzione si solfato di piombo (PbSO4) con conseguente aumento della densità della soluzione elettrolitica con acido solforico (H2SO4). Il solfato di piombo essendo chimicamente un “sale”, ha la tendenza a “cristallizzarsi” ovvero a compattarsi in una struttura solida ad alta resistività che si deposita sugli elettrodi in modo pressoché irreversibile. In tutte le batterie al piombo, dopo già un anno di vita, specie se sottoposte a scariche prolungate, a lunghi periodi di fermo o per utilizzo a temperature eccessivamente basse o eccessivamente alte, il processo di solfatazione inizia a impedire il passaggio di corrente tra le piastre e quindi tra gli elementi della batteria, fino ad arrivare in questo modo ad inibire completamente sia la carica che la scarica della stessa. Le batterie al piombo sono tutte affette dal problema della solfatazione, che si genera già ad una profondità di scarica DoD>50%, provocando il deposito di uno strato di solfato di piombo sulle piastre interne che impedisce il passaggio di corrente riducendo di molto la vita dell’intero sistema. Esistono anche batterie al piombo più evolute (AGM, GEL, ecc.) create ad hoc per arginare in parte il problema, ma il loro costo è comunque proibitivo e non adeguato a rendere sostenibile un sistema di accumulo. La tecnologia REPOWER, da noi sviluppata, è stata introdotta dapprima nella versione GRD dei nostri caricabatterie-desolfatatori da banco ad alimentazione 230V per la rigenerazione di batterie12V al piombo esauste. Tale tecnologia rende queste nostre apparecchiature uniche al mondo poiché sono in grado di diagnosticare in automatico, basandosi unicamente sui parametri elettrici della batteria ad esse collegata e mediante algoritmo software implementato in un microprocessore, lo stato della batteria e l’eventuale entità di solfatazione della stessa. Solo se la batteria è in condizioni di solfatazione, interviene avviando il processo di desolfatazione, che avviene alla frequenza di 3,26MHz, alla quale i cristalli di solfato di piombo, entrando in risonanza, si dissociano e si distaccano dalle piastre tornando in forma ionica nella soluzione elettrolitica. Sempre in automatico permette la carica normale quando la batteria ha riacquistato il suo stato ottimale, e a fine carica opera il mantenimento della batteria permettendo così anche di lasciarla ad esso sempre collegata. In seguito all’immediato successo commerciale del nostro REPOWER GRD, avendo esso mostrato le potenzialità per rigenerare qualsiasi batteria e addirittura quelle completamente esauste da anni e prelevate presso le isole ecologiche, abbiamo deciso, di applicare questa tecnologia agli impianti fotovoltaici, per risolvere il problema nodale della profondità di scarica dei sistemi di accumulo, che ne riduce la vita utile e quindi la sostenibilità economica ed ambientale. Nasce quindi il REPOWER PVG, regolatore di carica alimentato da pannello fotovoltaico, ad elevatissima efficienza (95%), in cui la nostra tecnologia elettronica, durante la carica della batteria, è in grado di acquisire continuamente informazioni dalla batteria per diagnosticare costantemente il suo stato, in modo tale che, ad ogni accenno di solfatazione, interviene avviando immediatamente il processo di desolfatazione per la rigenerazione della stessa, per poi far ripartire in automatico la ricarica normale quando rileva che la batteria ha riacquistato il suo stato ottimale.
Impatto dell’innovazioneIl quadro energetico attuale, che sfiora ormai la grid parity, è ormai privo di incentivazioni dopo la fine del Conto Energia e con le tariffe incentivanti, Certificati Verdi e Bianchi in corso di revoca. Considerando anche i prossimi rincari previsti per il costo dell’energia, assume sempre più valore affidarsi a tecnologie OFF GRID che da sole dovrebbero essere in grado di rendersi energeticamente ed economicamente sostenibili, ripagandosi in pochi anni grazie alla loro stessa resa. Mentre però i nuovi sistemi di accumulo energetico con batterie al litio soffrono di problemi tecnici (quali spunto di corrente e sensibilità alle alte temperature) e soprattutto hanno costi elevati tali da avere un rientro dell’investimento in non meno di 10-12 anni, i sistemi tradizionali di accumulo con batterie al piombo sono affetti dal problema della solfatazione, che ne impedisce un utilizzo economicamente sensato e quindi estensivo su vasta scala. Col nostro sistema a desolfatazione automatica, invece, si riesce a rendere economicamente conveniente e sostenibile l’accumulo di energia, ma anche sostenibile il fotovoltaico stesso, considerando che il costo attuale del kWh di circa 0,25€ non permette di considerare altre forme migliori di remunerazione da fotovoltaico, come già osservato dal Gse nel suo articolo sulla nostra tecnologia. Uno studio ANIE illustra i benefici degli accumuli accoppiati al FV residenziale per il sistema elettrico, ma anche per l’utente finale. Nel caso di una forte penetrazione dello storage i benefici per i proprietari degli impianti FV ammonterebbero a oltre 500 milioni di euro. Il primo studio nazionale sui benefici dei sistemi di accumulo elettrochimico evidenzia notevoli vantaggi non solo per il sistema elettrico, ma anche per l’utente finale. Secondo i dati, infatti, la diffusione di questa tecnologia che per permetterebbe di immagazzinare l’energia generata in eccesso generata durante il giorno, consentendone il riutilizzo di sera e di notte, oltre a costituire la prima risposta al problema dell’overgeneration, incrementerebbe l’autoconsumo di energia fotovoltaica dal 30 al 70%. Una spinta considerevole al fotovoltaico domestico che accompagnerebbe l’energia solare in Italia fuori dall’attuale pantano. Se valutiamo questo scenario ‘più spinto’ di penetrazione dei sistemi di accumulo, pari appunto al 20% delle famiglie italiane, ovvero per 5 milioni di impianti fotovoltaici con batterie, i benefici di sistema sarebbero diversi. Tra i principali lo studio individua un risparmio che deriverebbe dalla riduzione dell’energia in eccesso sulla domanda (overgeneration), quantificato in 234,4 milioni di euro. Ben 147,1 mln di € verrebbero invece risparmiati con la riduzione di capacità termoelettrica, dovuta al fatto che isistemi di accumulo appiattiscono il picco di domanda serale. Inoltre l’installazione di sistemi di stoccaggio negli impianti fotovoltaici residenziali determinerebbe una riduzione della potenza richiesta alla rete di distribuzione, livellando il picco di utilizzo, considerando sia il consumo che l’immissione sulla rete.
Fattori specifici
  1. Possibilità di indipendenza energetica (per il fatto di poter avere, grazie alla desolfatazione automatica) un accumulo di molti kWh ad un terzo del costo rispetto alle altre tecnologie)
  2. Accumulo al piombo, quindi interamente riciclabile, a differenza del litio
  3. Estensione della vita delle batterie con la desolfatazione automatica e quindi minore produzione di rifiuti RAEE, ecc.
  4. 3-4 anni in media di tempo di ritorno dell’intero investimento
  5. Valorizzazione a 0,25€ del kWh prodotto col fotovoltaico
  6. Minore domanda energetica nelle ore serali (risparmio di 147,1 milioni di euro annui solo in Italia)
  7. Minore overgeneration durante le ore diurne (risparmio di 234,4 milioni di euro annui solo in Italia)
Modello di businessIl sistema REPOWER KIT è già in commercio da 3 anni e venduto sia direttamente online (AMAZON, nostro sito, ecc.) sia tramite la nostra rete di 60 commerciali e distributori.
Fattibilità tecnica e team di sviluppoIl sistema REPOWER KIT, essendo modulare, permette di realizzare impianti fotovoltaici per l'autonomia energetica che variano da 500Wp fino a centinaia di kWp, permettendone anche l'estensione in un secondo momento, cosa molto utile in caso di variazioni del profilo di consumo energetico dell'utente.
Politiche di comunicazioneL’innovazione proposta tende a muovere interessi in diversi contesti, anche perché l’utilità, la convenienza ed il beneficio in termini di protezione dell’ambiente, economie di bilancio da destinare ad altri scopi sociali, il propiziare attività lavorative connesse con la produzione del prodotto, l’impiego di manodopera retribuita a beneficio di unità, SPECIE NELLA NOSTRA ZONA, oggi fuori dal mercato del lavoro (installatori, manutentori, e assemblatori), sono state accertate sul campo con l’immediato interesse di installatori, distributori, amministrazioni pubbliche e private, quali scuole, comuni, aziende, cooperative sociali e associazioni locali e nazionali.
Attori coinvolti

L’Anmil “Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro” ha mostrato notevole interesse dal punto di vista del potenziale lavoro che può esprimere lo sviluppo industriale del sistema REPOWER PVG, questo perché l’associazione gestisce un’agenzia di collocamento lavorativo degli invalidi che cerca di reinserire dal punto divista lavorativo in quanto beneficiari della legge 68/99. Per cui l’associazione stessa, che ha verificato la validità dei prodotti della Greentronics con dei test effettuati presso la sede provinciale di Napoli, ha dato la sua disponibilità, nel caso l’azienda avesse bisogno di forza lavoro, di individuare nell’elenco degli invalidi da reinserire quelli con competenze specifiche riguardanti l’assemblaggio e l’installazione del sistema. Le strategie di comunicazione riguardanti i potenziali benefici prima citati ha trovato terreno fertile nelle scuole superiori di secondo grado, (Istituti Tecnici, Professionali e Licei Tecnologici) rendendoci partecipi a diversi progetti formativi indirizzati agli studenti degli ultimi anni, come ad esempio i PON e programmi di potenziamento curriculare, anche perché fondamentale risulta l’esigenza di avvicinare sempre di più sia l'interesse per l'ambiente che le moderne tecnologie prodotte dalle aziende del settore elettronico, al mondo dell’istruzione scolastica, in modo da rendere più efficaci e veritieri i programmi curriculari delle specializzazioni degli Istituti, le azioni formative promosse hanno inoltre l’obiettivo di sviluppare nei ragazzi consapevolezza di sé e la capacità di individuare punti di riferimento noti in situazioni nuove. Questo processo orientativo si configura nelle attività predisposte per l'educazione ambientale, che recuperano la progettualità, il saper fare, la dimensione storico-evolutiva umana aprendo nuove figure professionali come l’Energy manager e nuovi processi lavorativi, lasciando spazio a vecchie e nuove professioni.

Si elencano alcune di queste scuole:

  • ITIS Majorana di Somma Vesuviana,
  • ITIS M.Curie di Napoli,
  • ISIS Archimede di Napoli,
  • Liceo scientifico Galileo Galilei di Piedimonte Matese(CE),
  • ITIS Galileo Ferraris di Napoli Scampia.

Ciò ha prodotto l’inserimento di Greentronics come Partner in alcuni Poli Formativi per i settori Energetici, (capofila ITIS M. Curie), Meccatronica ed automazione (Capofila Ente CONSVIP), per le ICT, le Costruzioni e l’Aerospazio ( Capofila ITIS Majorana).

CertificazioniCERTIFICAZIONE CE - ENTE CELAB (LABORATORIO NOTIFICATO) TECNOLOGIA VINCITRICE DEL PREMIO SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE 2018 AD ECOMONDO