LogoWolffia
Società benefit: si
Start up: Start up non ancora costitituita
Sito web:
CittàNapoli (Napoli)
Settore 
Età rappresentante legale: 33
Progettista 
TemaEconomia circolare
DescrizioneWolffia è una piattaforma digitale che aiuta Aziende manifatturiere del campo aereospaziale che lavorano materiali compositi a risolvere il problema dello smaltimento degli sfridi di produzione in modo alternativo, reinserendoli sul mercato ad un costo vantaggioso, per altre aziende, università e centri di ricerca. A seconda dei dettagli della propria utenza è possibile operare su Wolffia come cliente “Fornitore” o come cliente “Acquirente”: i primi avranno la possibilità di cedere i loro sfridi/scarti di produzione, stornandoli dalla quantità di materiale caratterizzato come rifiuto da smaltire; i secondi avranno la possibilità di accedere ad un ampio catalogo di prodotti da cui scegliere quello a loro più consono a seconda delle proprie esigenze. Il tutto in forma anonima al fine di preservare l’identità di fornitori e acquirenti.
Impatto ambientaleLa missione di Wolffia è diminuire l’impatto ambientale dei rifiuti delle lavorazioni di materiali compositi. Si consideri, che questi tipi di materiali, caratterizzati principalmente da resine termoindurenti, sono smaltiti all’interno delle discariche, con metodi di riempimento del terreno. Tale metodo comporta non solo il riempimento di spazi, ma anche una pericolosità per la salute e l’ambiente, in quanto tali rifiuti rilasciano composti volatili organici (VOC), pericolosi inquinanti (HAP) e composti odorosi che possono liberarsi sia in atmosfera, sia nelle acque sotterranee, principale contributo dell’effetto serra. Per cui l’aumento della produzione di questi materiali, influisce direttamente sulle preoccupazioni ambientali. Si consideri che Boeing e Airbus generano ogni anno fino a 450 t di rifiuti pre-preg in fibra di carbonio curati e non curati per ogni anno dalla produzione del velivolo Boing787 e dell’Airbus A350 XWB. Inoltre, se si include anche la catena di approvvigionamento per questi aerei, il totale dei rifiuti arriva 1800t/anno. Considerando questi dati, il riciclo o il riuso di questi materiali diventa una necessità. Wolffia si impegna quindi a garantire la totale riallocazione di scarti e sfridi sotto forma di articoli grezzi o semilavorati da fornire agli utenti della piattaforma. Ulteriore obiettivo è quello di semplificare le modalità di approvvigionamento di materiali da parte dei laboratori e/o centri di ricerca che richiedono una fornitura a basso costo.
Innovatività e replicabilità

L’innovazione principale di Wolffia consiste nel dare alle aziende manifatturiere la possibilità di beneficiare di un ulteriore canale di smaltimento degli sfridi e degli scarti di produzione che non preveda la generazione di un rifiuto bensì il riutilizzo del materiale tal quale. Il cliente acquirente allo stesso modo eliminerà la necessità di dover produrre o commissionare la produzione ad hoc del materiale evitando quindi la generazione di ulteriori rifiuti e snellendo la procedura di acquisto. La piattaforma che verrà realizzata permetterà quindi di creare un network di scambio di materiali, sfruttando la tecnologia cloud, gestione big data e magazzino intelligente. L’idea tecnologica innovativa consiste nella creazione di una tecnologia di controllo in remoto/interattivo basata sull’integrazione di tecnologie di controllo produzione, caratteristiche dell’Industria 4.0.

L’obiettivo è permettere di:

  • Gestire con efficacia l’afflusso di tutti i materiali, la loro catalogazione ed il controllo delle spedizioni.
  • Ottimizzare il processo di scambio del materiale integrando lo sviluppo di sistemi che permettano lo smistamento più efficiente da parte dei corrieri, in modo da ridurre i consumi di carburante e quindi ridurre sia i costi che l’inquinamento di CO2.
  • Produrre delle statistiche sui risultati dello smaltimento dei materiali compositi (tipologia, quantità, stato di lavorazione) e stime riguardanti i benefici effetti derivanti dalla riduzione del loro impatto ambientale nel tempo per entrare in collaborazione con il ministero dell’ambiente ed altri enti coinvolti nello sviluppo di tecnologie ecosostenibili.

Per fare ciò si è pensato al seguente sistema intelligente integrato, progettato per rendere più veloci e sicure tutte le operazioni di prelievo, di trasporto e di deposito. Si potrà quindi usare un sistema web-based per gestire e controllare i processi logistici dei depositi degli sfridi/scarti, dei piani di distribuzione e del monitoraggio real-time del materiale. Il sistema prevede: La tracciabilità del materiale: ogni tipologia di materiale viene classificato tramite un bar-code contenete la propria scheda tecnica e la propria storia, compreso, dove utile, l’indicazione del fine vita del materiale. Controllo e giacenza: al momento dell’arrivo del materiale in magazzino, questo viene controllato e classificato. Stoccaggio intelligente: puntuale monitoraggio dello stoccaggio. Inventario in tempo reale: tutto l’inventario è sempre aggiornato e disponibile agli utenti in piattaforma. Controllo delle scorte: in base ai volumi di produzione dell’azienda, è possibile sapere anche per quanto tempo è assicurato il rifornimento di quello specifico materiale. Monitoraggio per la comunità scientifica: avere una sensibilità sui prodotti di difficile smaltimento di supporto per indirizzare le future ricerche scientifiche. Inoltre, tramite l’addestramento di una rete neurale, utilizzando tutti i dati raccolti dalle schede tecniche e test effettuati sui materiali, sarà possibile creare un algoritmo capace di indirizzare l’acquisto del cliente in maniera automatica e capace di identificare il tipo di prodotto migliore per uno specifico tipo di applicazione. Tale algoritmo sarà inoltre capace di migliorarsi all’aumentare dei dati introdotti e sarà capace di indirizzare le future ricerche in campo tecnologico, restituendo dati veritieri sui materiali con maggiori difficoltà ad essere riutilizzati rispetto ad altri.

Impatto dell’innovazioneWolffia si pone come obiettivo quello di cambiare l’approccio verso il rifiuto prodotto, rendendolo una risorsa fondamentale tramite il riuso. Si consideri, infatti, che l’utilizzo di materiali riciclati o riusati, permetterebbe di abbassare in maniera notevole anche i costi di produzione. Boing ha dichiarato che i costi per la produzione delle fibre di carbonio vergini, sono di 15-30 dollari per libbra (lb) con la quantità di energia consumata durante il processo di 25-75 kWH/lb contro 8-12 dollari/lb e 1,3–4,5 KWH/lb per le fibre di carbonio riciclate, con un risparmio dei costi di produzione del 70%. Si prevede, quindi, che l'industria aerospaziale genererà potenzialmente 6000 t di fibre di carbonio da riciclare, generate sia dalla produzione che dalla fine del ciclo di vita a breve di tali materiali. Entro il 2029, si stima che ci saranno più di 22000 t di fibra di carbonio da re-acquistare , ovvero il peso di 3667 elefanti africani. Wolffia si propone quindi sul mercato con un approccio reattivo, che mira al bisogno del mercato di smaltire questi prodotti a bassi costi, e ad un sempre crescente bisogno della collettività che chiede di sviluppare modelli di business in grado di assicurare alle future generazioni un ambiente migliore e contribuire alla risoluzione della crisi legata al cambiamento climatico.
Fattori specifici

I punti di forza di Wolffia sono quindi:

  1. La possibilità per le grandi e medie imprese di arrivare al 100% di riuso del materiale da smaltire.
  2. Evitare alle piccole aziende, laboratori e centri di ricerca la creazione di nuovo materiale che, dovrà successivamente essere smaltito, contribuendo all’inquinamento del pianeta.
  3. L’utilizzo di tecnologia legate ad Industry 4.0, come la raccolta e gestione dei Big Data, permetterebbe di comprendere al meglio quali tipologie di scarti di produzione, e di conseguenza quali materiali, hanno maggiori difficoltà di smaltimento.

In questo modo è possibile anche indirizzare le aziende verso una produzione che sia più ecosostenibile e spingere la ricerca verso tecnologie di riciclo ad hoc per questi materiali.

Modello di businessAi clienti di Wolffia è offerta la possibilità di contribuire significativamente, attraverso la mancata produzione di rifiuti, alla riduzione della quantità di materiale altamente inquinante sversato nell’ambiente, all’ottenimento di prodotti dalle alte caratteristiche tecniche a prezzi modici e senza oneri di fabbricazione, aggiungendo la possibilità di ottenere certificazioni per l’abbattimento della produzione di CO2 e l’ottenimento di certificazioni Green. I ricavi sono assicurati dal contributo dei fornitori che pagano Wolffia per effettuare lo smaltimento dei materiali, e da quello degli acquirenti che pagano una quota di abbonamento e di costo del materiale acquisito. Le voci di spesa sono date dall’abbonamento con lo spedizioniere, dal costo del dominio internet, dalla cura del sito sul quale è presente la piattaforma, dall’affitto di un piccolo magazzino fisico e dall’investimento per la pubblicità. Inoltre Wolffia prevede di diventare spin-off universitario.
Fattibilità tecnica e team di sviluppo

Considerando l’attuale ampliamento dei campi di applicazione dei materiali compositi, il loro impiego diventa sempre più vantaggioso in alcuni settori (design, componentistica auto e moto), è in tale contesto che l’Università Federico II si configura come partner di diverse aziende al fine di studiare le diverse integrazioni dei componenti nel prodotto finito. Inoltre, restano le applicazioni tradizionali dell’industria aerospaziale nelle quali l’università è coinvolta come partner chiamato ad effettuare la caratterizzazione dei prodotti e delle sue lavorazioni al fine di renderle industrializzabili. In questo contesto si colloca il settore tecnologie dell’Università di Napoli Federico II, di cui fanno parte i founders della società, che da anni studiano questi tipi di materiali.

Il team è quindi caratterizzato da 4 componenti:

  • Ilaria Improta, Ingegnere dei materiali, dottoranda in prodotti e processi industriali (settore tecnologie) all’Università Federico II, il cui argomento di tesi riguarda le lavorazioni dei materiali compositi e la loro automatizzazione tramite modelli di intelligenza artificiale.
  • Barbara Palmieri, Ingegnere Meccanico, Dottore di ricerca in prodotti e processi industriali (settore tecnologie) all’Università Federico II, ed attualmente svolge un Post-Doc al CNR sullo sviluppo di nuove tecnologie di assemblaggio per i materiali compositi.
  • Francesco Napolitano, Ingegnere Meccanico, Dottore di ricerca in prodotti e processi industriali (settore tecnologie) all’Università Federico II, ed attualmente svolge un Post-Doc riguardante lo sviluppo di sistemi cognitivi per il monitoraggio delle lavorazioni meccaniche dei materiali.
  • Luigi Nele, Professore Associato del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Promotore e socio co- fondatore di MTA Cebra srl, dal 1997 al 2010 che si occupa della fabbricazione di particolari aeronautici con la tecnologia del sacco a vuoto in autoclave.

Promotore e socio co-fondatore della SOPHIA HT Srl, 2013-2016, società di Spin Off del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale dell’Università degli Studi di Napoli, costituita fra Docenti ed allievi del Dottorato del XXVIII Ciclo, avente ad oggetto sociale la progettazione e realizzazione di attrezzature speciali per le prove sui materiali e sulle strutture. Responsabile Scientifico per progetti di ricerca internazionali e nazionali, ammessi al finanziamento sulla base di bandi competitivi che prevedano la revisione tra pari. Tutor e relatore della tesi per n° 10 allievi del Corso di Dottorato di Ricerca, n° 126 tesi di Laurea e n. 6 elaborati finali per il corso di Diploma in Ingegneria Meccanica.

Politiche di comunicazioneAd oggi, una delle alternative che hanno le aziende, è quella di procedere direttamente allo smaltimento degli sfridi e scarti di produzione affidandosi a ditte esterne. Altro aspetto importante di tale idea di impresa è basato sul concetto di Circular Economy, poiché ciò che è di scarto per qualcuno potrebbe essere riutilizzato da qualcun altro per ottenere un nuovo prodotto finito, limitando sia lo smaltimento che la produzione di nuovi materiali e l’acquisto di nuove materie prime. Con l’utilizzo della piattaforma, riducendo l’impatto ambientale, sarà inoltre possibile ottenere crediti CO2 e valorizzare l’idea adottando specifiche certificazioni di sistema e certificazioni di prodotto, a garanzia di una migliore performance ambientale. Sarà inoltre intenzione di Wolffia coinvolgere i clienti facendo capire l’importanza del riuso di questi materiali, accrescendo il loro interesse con l’utilizzo di canali di comunicazione specifici, organizzando convegni, conferenze ed eventi che specifichino l’importanza della riduzione dell’impatto ambientale. La sfida è dunque riuscire ad educare l’utente finale, spingendolo a preferire Wolffia non solo per il ritorno economico, ma anche suscitando nel consumatore la consapevolezza di star aiutando a ridurre le emissioni di CO2 riducendo così l’effetto serra e salvaguardando il pianeta. Lo scopo ultimo è quello di far capire alle aziende che l’ambiente deve essere considerato come un valore aggiunto in termini di immagine e vantaggio competitivo.
Attori coinvolti

Dall’analisi della domanda, proponendosi come un'azienda di commercio elettronico i clienti di Wolffia si differenziano in due principali categorie: 1. Clienti fornitori di materiali. 2. Clienti acquirenti di materiali. I clienti possono essere:

  1. Grandi, medie e piccole aziende produttrici di manufatti in materiale composito;
  2. Piccole e medie imprese operanti nei settori:
    • Automobilistico/motociclistico/ciclistico/nautico;
    • Droni
    • Modellismo hobbistico e/o da competizione
    • Eolico
    • Interni per aeromobili
    • Interior Design
  3. Centri di ricerca
  4. Piccoli laboratori

 

Per cui il mercato a cui ci rivolgiamo comprende:

  • Medie e Grandi Aziende Produttrici di componenti in materiali compositi, che metterebbero a disposizione i lori sfridi e scarti di produzione;
  • Piccole aziende utilizzatrici di materiali compositi, centri di ricerca ed università che acquisterebbero tali materiali a prezzi convenienti.

 

Quando parliamo di grandi produttori facciamo riferimento a tutti coloro che rientrano sia nel campo aeronautico e/o aerospaziale, ma anche nel campo automotive e non solo. Ad oggi domanda ed offerta non comunicano sul mercato; le grandi aziende smaltiscono il loro materiale affidandolo a terzi (le aziende di smaltimento di rifiuti), mentre i piccoli laboratori, le piccole imprese, limitano l’utilizzo di tali materiali a causa dei loro alti costi di acquisto. Per cui il segmento di mercato che è costituito dalla domanda, ricopre tutti coloro che non hanno ad oggi la tecnologia necessaria per realizzare componenti nuovi, ma che comunque sono interessati a tali tipologie di prodotti; oppure a coloro che sono limitati dall’utilizzo di tali materiali visto l’alto costo delle materie, come ad esempio università e centri di ricerca sempre alla ricerca di materiale a basso costo per effettuare prove in laboratorio.

Certificazioni