Edisonweb Srl | |
MVMANT: Mobilità on-demand per città intelligenti | |
Sito web: | www.edisonweb.com - www.mvmant.com |
Città | Mirabella Imbaccari |
Settore | Sviluppo software |
Attività dell'impresa | Sviluppo e ricerca nell’ambito delle soluzioni software riguardanti il marketing digitale di prossimità, la smart mobility e smartcities |
Progettista | Riccardo D'Angelo - Blochin Cuius |
Innovazione | tecnologica |
Descrizione | MVMANT è una piattaforma di mobilità urbana in grado di abilitare un servizio di mobilità collettiva con conducente e su richiesta, attraverso veicoli condivisi e l’utilizzo di tecnologie informatiche dedicate. L’obiettivo è quello di ottimizzare l’occupazione a bordo e ridurre il costo per gli utenti. Il modello di trasporto è caratterizzato da una serie di tragitti definiti, in grado di adattarsi dinamicamente alla domanda, così da ottimizzare l’offerta in maniera coordinata e intelligente, sia nei periodi a maggiore domanda nelle direttrici tipiche degli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, che per i periodi ed aree a domanda debole. In estrema sintesi il servizio può essere definito come il compromesso tra taxi e autobus, attraverso un approccio ibrido tra mobilità su richiesta (massima flessibilità) e l’ottimizzazione dei passaggi attraverso punti di carico/scarico predefiniti (vincolo di ottimizzazione). Gli elementi che caratterizzano l’esperienza d’uso sono: - App Mobile attraverso la quale gli utenti immettono la loro destinazione e selezionano le opzioni disponibili al momento. - App Veicolo, per il monitoraggio della posizione del mezzo, la sua dislocazione e la gestione delle prenotazioni delle corse. - Algoritmi per l’apprendimento automatico della domanda, la gestione intelligente delle richieste e il coordinamento ottimale dei veicoli. La soluzione consente di raccogliere e consolidare le innumerevoli informazioni generate dal sistema e di analizzarne le correlazioni con i dati esterni, come il periodo dell’anno, l’ora del giorno e il giorno della settimana, condizioni meteo, temperatura, eventi, etc. Questi dati sono utilizzati per affinare dei modelli di intelligenza artificiale attraverso la tecnica del “Machine Learning” e dei Big data, così da poter prevedere in anticipo la domanda di trasporto. L’utilizzo di modelli predittivi della domanda di trasporto consentono di pianificare in anticipo le risorse (autisti e mezzi) per l’esecuzione del servizio e dislocare i veicoli in maniera intelligente e renderli disponibili quando e dove maggiormente necessario, riducendo il tempo di attesa alla fermata, ottimizzando il rapporto di occupazione e di conseguenza riducendo l’impatto ambientale e i costi di esercizio e per l’utente finale. Questo rappresenta un notevole grado di innovazione rispetto ad azioni similari di taxi/modelli di trasporto condiviso sperimentate in altre città, che non a caso nelle aree a domanda debole, hanno fallito gli obiettivi prefissati, proprio per l’assenza di un approccio tecnologico e scientifico legato alle potenzialità dei dati e dalla possibilità di estrarne elementi di ottimizzazione rispetto l’offerta di trasporto, in funzione del contesto spaziale e temporale. La soluzione è stata testata per la prima volta a Ragusa, dal 18 aprile al 8 maggio 2016, a termine della fase di sviluppo, in seno all’acceleratore frontierCities. Questo ha consentito di ottenere tutti gli elementi di validazione tecnica e di business, alla base dello sviluppo e applicazioni successive, come Venezia-Mestre e Dubai. Con il termine progetto, ci riferimento quindi principalmente alle risultanze del suddetto pilota. |
Benefici ambientali |
Il trasporto pubblico in molte città è arrivato al limite delle proprie capacità. Una estensione del servizio secondo i canoni tradizionali è spesso impossibile a causa degli ingenti investimenti e delle strutture urbane preesistenti che non consentono ulteriori costruzioni. La pianificazione delle strade e della rete ferrata è stata eseguita decine di anni fa, in alcuni casi secoli, per cui l‘adattamento al livello di urbanizzazione attuale è pressoché impossibile o connesso a costi sproporzionati. Per questo le amministrazioni locali avvertono la necessità urgente di agire: l‘offerta di trasporto pubblico deve migliorare in maniera rapida ed efficiente. Il focus è chiaramente su soluzioni di trasporto sostenibile che affrontino anche la tematica della protezione dell’ambiente. E non basta parlare di sharing economy. Soluzioni come ride sharing e car sharing infatti operano comunque con un occupancy singola del mezzo, ricalcando di fatto il tema cogente dell’impatto ambientale nelle città, ovvero il fatto che si viaggia da soli in auto. Il risultato è una perdita tra 60 e 100 ore all’anno pro capite nel traffico, che causa una riduzione di produttività quantificabile in una perdita annua del PIL pari a 100 miliardi di euro annui solo per la UE. L’Agenzia Europea per l’Ambiente stima che l'inquinamento è la causa per la perdita di circa 100 milioni di giorni di lavoro e 350.000 morti premature. La riduzione dell’impatto ambientale e il principio di sostenibilità offerto da MVMANT verte proprio sul principio dell’ottimizzazione dell’occupancy, in grado di incidere a monte, più di ogni altra iniziativa a valle, nella riduzione di autovetture in circolazione. A questo si aggiunge la possibilità di utilizzare mezzi a bassissime emissioni, che rappresenta un progresso enorme rispetto ai veicoli in circolazione, la cui età me-dia in Italia è di circa 7 anni. Un’automobile privata è occupata mediamente da 1-2-1.3 passeggeri. Un esempio concreto: una Fiat Qubo 1.4 a benzina ha delle emissioni di 152 gr/Km. di Co2. Nel caso di 1.3 passeggeri, avremo 117 gr/Km di CO2 pro passeggero. La corrispondente versione a metano emette 114 gr/Km di CO2. Ipotizzando una occupazione di 2 passeggeri, abbiamo 57 gr/Km pro passeggero (-51%). Nel caso di 3 passeggeri, 39 gr/Km (66%). Nel caso di 4 passeggeri 28gr/Km (-76%). Anche le emissioni di monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), idrocarburi in-combusti (HC), biossido di zolfo (SO2), benzene (C6H6), formaldeide (HCHO) e gli idrocarburi policiclici aromatici (PAH), diminuiscono drasticamente. Il PM10 viene ridotto a livelli trascurabili. Applicando quindi questi valori statistici di riferimento, rispetto al valore di occupancy ottenuto durante il pilota di Ragusa e avendo utilizzato mezzi Euro 6, potendo quindi contare su un dettaglio estremo derivante dalla sensoristica di bordo e dalle tracce di utilizzo degli utenti attraverso l’App mobile, possiamo riassumere questi dati, in termini di benefici ambientali (Ragusa periodo 18 aprile-8 maggio 2016):
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Altri benefici ambientali | Miglior uso infrastrutture esistenti |
Valutazione | Dal pilota di Ragusa abbiamo potuto valutare l’impatto sul sistema dal punto di vista sociale ed economico. Oltre alle informazioni registrate dalle App, in grado di offrire riscontri puntuali, circa le prestazioni del servizio, il livello di soddisfacimento, la sostenibilità del modello, la base per le successive elaborazione statistiche e scientifiche; sono stati elaborati i sondaggi agli utenti, realizzati durante la fase preliminare, in itinere e alla conclusione del progetto. Già durante la fase preliminare sono emersi risultati che preannunciavano sorprese. Su tutti un dato largamente anticipato, secondo l’affermazione diffusa per la quale i ragusani non avrebbero mai accettato di abbandonare la propria auto privata: Il 72% di loro infatti dichiara di spostarsi con auto privata uso singolo. Solo il 3.6% utilizza il mezzo pubblico. Ragusa a fronte di 73.000 abitanti e 30.000 nuclei famigliari, registra infatti uno dei più alti indici di possesso di auto privata, con 50.000 immatricolazioni. Ma alla domanda “saresti disposto a rinunciare ad un’automobile in famiglia se la tua città offrisse un sistema di trasporto efficiente?” oltre il 90% risponde di sì! Questi dati sembravano scontrarsi con quelli del servizio di trasporto urbano, gestito dall’Azienda Siciliana Trasporti, dove il numero di corse con al più 5 passeggeri a bordo sono ben il 40% del totale. Anche le attività economiche e commerciali hanno dimostrato sin dall’inizio grande interesse e partecipazione, sia attraverso le sponsorizzazioni sui biglietti che attraverso contributi ad hoc, grazie ai quali siamo riusciti a raggiungere il 35% della copertura dei costi del servizio. Tra le argomentazioni che abbiamo posto all’attenzione dei commercianti vi era il fatto che il 50% di cittadini ragusani dichiaravano di rinunciare spesso di recarsi in centro per fare shopping o per il tempo libero, a causa delle difficoltà di accesso e parcheggio. Questo ha consentito di far comprendere come il veicolo pubblicitario all’interno del nostro modello di mobilità sostenibile fosse un investimento a valore aggiunto, specie per le realtà commerciali del centro. Dopo la prima settimana di sperimentazione è stato poi il momento nel quale abbiamo potuto sfatare i numerosi luoghi comuni e pregiudizi che aleggiavano prima dell’avvio del pilota, quali: “Il ragusano non ha alcun interesse per la mobilità sostenibile”, quando invece in pochissimi giorni registravamo oltre 1300 iscritti e quasi 1000 installazioni dell’App con 250 utenti attivi e oltre 600 corse consumate. “Il ragusano non rinuncerebbe mai alla sua auto”. Quasi la totalità degli utenti intervistati hanno confermato che avrebbero rinunciato immediatamente alla seconda o terza auto in famiglia potendo contare su un servizio di trasporto pubblico efficiente come quello proposto. “Il ragusano vuole stare da solo in auto”. Gli utenti di MVMANT hanno scoperto l’aspetto socializzante del trasporto urbano, favorito da veicoli di dimensioni più contenute rispetto all’autobus urbano e un ambiente interno pulito e confortevole. Alla conclusione del servizio, in sole tre settimane, gli iscritti al servizio sono stati circa 2200, di cui il 30% ha utilizzato il servizio, il 60% ha testato l’App e il 96% ha dichiarato di avere intenzione di utilizzare il servizio. L’utenza è stata per il 66% caratterizzata da pendolari e il 34% per attività diverse (shopping, tempo libero). L’età media degli utenti è stata di 40 anni, con molti utenti nella fascia 70-75 anni, smentendo l’ipotesi secondo la quale, l’utilizzo esclusivo dell’App per accedere al servizio fosse stato un ostacolo per gli utenti non avvezzi al digitale. Abbiamo avuto decine di migliaia di interazioni sui social, per il 99,9% favorevoli. Tra i post e commenti, uno su tutti: “Spero un giorno di poter rinunciare alla mia auto e che il risparmio dei costi di gestione diretti e indiretti consenta di finanziare parchi e giardini per i miei bambini”. |