LogoLa Sapienza / ENEA / AMP "Isole Egadi"
“Medonia. Il design per la salvaguardia della Posidonia oceanica nelle spiagge del Mediterraneo”
Sito web:www.medonialab.com; www.architettura.uniroma1.it/strutture/dipartimenti/pianificazione-design-tecnologia-dellarchitettura; www.enea.it; www.ampisoleegadi.it/
CittàRoma , Favignana
Settoresostenibilità ambientale, design, economia circolare
Attività dell'impresa“Medonia” è un progetto di ricerca interdisciplinare che coniuga la salvaguardia ambientale con il sistema design dando vita a prodotti e servizi per la spiaggia per incentivare pratiche di balneazione sostenibile. Pratiche e attività che intervengono sulla riduzione dell’impatto ambientale e incrementano la partecipazione sociale e lo sviluppo locale.
ProgettistaPer le sacche nella versione piana e a sasso: Vincenzo Cristallo / Università degli studi di Roma "La Sapienza" Sergio Cappucci / ENEA C.R. Casaccia Clelia De Simone / Università degli studi di Roma "La Sapienza" Per il telaio balneare Vincenzo Cristallo / Università degli studi di Roma "La Sapienza" Clelia De Simone / Università degli studi di Roma "La Sapienza"
Innovazionedi sistema
DescrizionePer incrementare soluzioni a sostegno dell’ambiente che nello spiaggiamento della Posidonia oceanica si segnalano per una particolare problematicità nel caso dei litorali italiani, nasce, nel 2015 - dalla collaborazione tra il dipartimento PDTA (Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura) dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, il centro di ricerca di Casaccia a Roma dell’ENEA (Sustainable Territorial and Production Systems Department) e l’Area Marina Protetta delle “Isole Egadi” (AMP) - il progetto di ricerca “Medonia. Il design per la salvaguardia della Posidonia oceanica” (Mediterraneo/Posidonia). Medonia si configura per questi motivi come una ricerca interdisciplinare sviluppata per coniugare la salvaguardia di biomasse di origine marina con l’uso di prodotti di arredo e servizio per la spiaggia (product e service design) in grado di incentivare pratiche di balneazione responsabile nel rispetto degli habitat naturali. In particolare si tratta di un sistema d’involucri realizzati con filati polimerici riciclabili al 100%, divisi nelle “sedute a sasso” - destinate ad agevolare la fruizione soprattutto sulle superfici rocciose - e nelle “forme piane” per altri utilizzi, tra cui l’allestimento in copertura e a terra dei telai in legno installabili con un montaggio e “secco”. Per gli aspetti più propriamente naturalistici, la ricerca Medonia discende dal progetto GE.RI.N, dell’ENEA di Casaccia, ricerca condotta a Favignana (TP) tra il 2010 e il 2014, all’interno del programma “Eco-innovazione Sicilia”, che ha previsto il recupero di Posidonia oceanica, accumulata sulle coste durante l’inverno, per il riempimento di sacche (procedura brevettata dall’ENEA) in fibra biocompatibile da utilizzare per diversi scopi. E’ bene ricordare che alle Egadi è presente la prateria più importante di Posidonia oceanica, pianta endemica del Mediterraneo che, oltre a costituire l’habitat ideale per la riproduzione di numerose specie ittiche - al suo interno vivono molti organismi animali e vegetali - è in grado di assorbire grandi quantitativi di CO2, di liberare nell’ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per m2 di prateria, ed esercitare una notevole azione nella protezione della linea di costa dall'erosione, soprattutto in inverno, quando forma considerevoli accumuli sulle coste e le spiagge. Tuttavia, in estate, le quantità considerevoli di questi residui coprono gli arenili e tratti di costa impedendone la loro completa fruibilità soprattutto in chiave turistica. La specificità di un siffatto scenario nel quale convergono bisogni di diversa natura, vale a dire la ricerca di un equilibrio dei valori ecologici/ambientali come patrimoni sociali inalienabili, con un quadro esigenziale turistico/economico delle comunità locali - ha determinano l’avvio del progetto di ricerca Medonia che, in termini più retorici, è nato per convertire un problema in un beneficio per le comunità locali. La ricerca ha visto inoltre l’indispensabile contributo di aziende design oriented, quali la Unopiù e la Plastitex, e la collaborazione della Gottifredi&Maffioli. Imprese italiane, design oriented, di rilevo internazionale che hanno realizzato i prototipi degli arredi balneari installati per i test prestazionali, su arenili e coste rocciose, a partire da giugno fino a settembre 2016, presso l’isola Favignana. Il progetto di ricerca Medonia ha ottenuto i patrocini del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), del Comune di Favignana, del Kyoto Club e del Green Building Council ed AzzeroCO2. La sperimentazione sui siti balneari (Favignana, marzo-settembre 2016) è stata finanziata dalla Regione Lazio (Bando TornoSubito FSE POR 2014-2020). Nel novembre 2016, dopo un lungo percorso di verifica progettuale - e al termine dei processi di riscontro dei prototipi attraverso i test prestazionali all’aperto e in uso da parte dei turisti - le sacche del sistema Medonia sono state brevettate come modello di utilità. La disseminazione della ricerca nella fase di avvio oltre che nel racconto delle attività in progress si è finora sviluppata attraverso le seguenti attività: - Sustainable tourism and natural resources management in small island, EAI, 4 , 2015 - Waste Management and Landfill Symposium S. Margherita di Pula, Cagliari, Italy; 5 - 9 October 2015. - 6 Premio G3 - Miglior Presentazione Di Studi Costieri”, Ferrara, Italia, 25 settembre 2015. - S.Margherita di Pula, Cagliari, International Workshop on Waste Architecture, ottobre 2015 - Milano, XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, “21st Century, nella mostra “New Craft”, aprile/settembre 2016. - Milano design Week, Salone Internazionale del Mobile, in mostra nel padiglione dedicato alle scuole europee di design, “Sapienza”, Università di Roma, Milano, aprile 2016. - Convegno su dinamica dei litorali e sicurezza della balneazione, Orvieto, 25 marzo 2017. - “MDA. Mediterranean Design Association” II convegno internazionale, sull’Environmental Design, 30-31 marzo 2017, Torino - Trasmissione della Rai: “Linea Blu” del 3 dicembre 2016, e Geo&Geo, in programmazione il 19 maggio 2017. Per quanto concerne la natura dei prodotti finiti, Medonia si divide come si è detto in due parti strettamente correlate: 1) sacche in tessuto sintetico polimerico per contenere la biomassa; 2) telaio balneare in legno massello per ospitare le medesime sacche. 1) La sacca nella versione “piatta” può essere utilizzata come stuoia da spiaggia e schermo per i telai balneari, mentre nella versione a “sasso” possiede una variabilità funzionale nel mediare con le asperità degli scogli (adatta anche per bordare passerelle in legno per percorsi su roccia e per sentieri naturalistici), con la possibilità inoltre, attraverso la presenza di passanti a doppia altezza, di aggregarsi in “sedute organiche” a posizioni multiple e componibili, tenute da funi. Dai lati corti della sacca piana è possibile effettuare il riempimento e lo svuotamento dalla biomassa all’interno di una fodera che si richiude con cerniere adatte all’ambiente marino. Nei restanti lati lunghi sono presenti occhielli che permettono il passaggio di cime , tiranti e/o similari per giuntare più imbottiti tra loro e per fissarli ai telai balneari. Il tessuto plastico è traspirante, resistente all’usura e agli agenti atmosferici e riciclabile al 100%, ma potrà essere realizzato anche con materiali biodegradabili e/o naturali. Le cuciture delle sacche sono a doppia faccia e termosaldate. Le sacche, a fine stagione, saranno svuotate e la Posidonia viene restituita alla spiaggia da dove è stata presa in prestito, tornando a svolgere il proprio ruolo per l’ecosistema marino. 2) Il telaio balneare, sviluppato su un modulo di 2,60 m di lato e un altezza di 2,50 m, è un gazebo autoportante e removibile in struttura di montanti in legno impregnati con tinte ad acqua, schermato dalle stesse sacche riempite di biomassa. L'assemblaggio dei traversi e dei montanti dotati di fori passanti avviene tramite incastri a secco, senza l’ausilio di ferramenta, attraverso cunei di legno inseriti nelle scanalature presenti lungo le travi e i montanti. Il telaio prevede inoltre l’adozione di parti e supporti tecnici, quali amache e reti, per implementarne l’uso turistico. Per quanto riguarda l’ancoraggio al terreno, in presenza di sabbia si utilizza un sistema di picchetti in legno infissi nel terreno per circa 80 cm , mentre, su roccia sono previste zavorre in blocchi di pietra a squadro (piede d’ercole) predisposti anche per accogliere assi di legno a sponda su quattro lati, tali da contenere un numero di sacche in biostuoia, riempite di biomassa, sufficienti a formare un piano calpestabile all’interno del gazebo. Si è già avuto modo di accennare al ruolo determinante delle aziende partners per l’esito della ricerca. Un contributo indispensabile nella verifica dei concept progettuali e nelle diverse azioni prototipali durate circa quattro mesi. La Unopiù spa di Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, manifattura leader in italiana e in Europa nel campo dell’outdoor, e da sempre interessata a sviluppare innovazioni di prodotto e di processo, si è occupata di realizzare il telaio in legno. Le sacche nei due formati sono state prodotte dalla Plastitex spa di Carmignano di Brenta in provincia di Padova, impresa che produce tessuti con filati compositi di fibre sintetiche e materiali polimerici che si distinguono per l’ottima resistenza meccanica, ai raggi UV, agli agenti atmosferici e allo strofinamento. Infine, La Gottifredi Maffioli - che a Novara realizza una vasta gamma di corde, trecce, tortiglie e ritorti per il settore nautico - ha fornito il cordame necessario.
Benefici ambientaliGli abbancamenti di Posidonia spiaggiata lungo le coste sono una risorsa fondamentale per la stabilità degli arenili, ma la loro presenza compromette la fruibilità turistica delle spiagge poiché il materiale sottrae superfici di arenile tanto da incidere, in termini economici, sulla ricettività turistica in alcune località balneari. Per questi motivi trattando erroneamente la Posidonia come rifiuto alcune autorità l’hanno conferita in discarica con considerevoli oneri per le amministrazioni locali ed i concessionari delle strutture turistico-balneari. Per far fronte a questo problema il 17 marzo 2006 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha emesso una Circolare n. 8123/2006 avente come oggetto la “gestione della Posidonia spiaggiata”. La circolare riconosce l’importante ruolo che gli accumuli di biomassa svolgono nel proteggere gli arenili dall’erosione e nel creare habitat per le biocenosi animali e vegetali delle spiagge. Individua i danni causati dalla rimozione e la necessità di mantenere le biomasse in loco, rilevando la possibile conflittualità con l’utilizzo delle spiagge a scopo turistico, in quanto le banquette possono anche dar luogo a fenomeni putrefattivi poco graditi ai bagnanti. La circolare non ritiene utile fornire una regola e un modello univoco, ma indica la possibilità di adottare “soluzioni flessibili, legate di volta in volta alla specificità dei luoghi, per i quali propone tre possibili strategie di intervento. A partire da queste premesse, l’insieme della attività della ricerca Medonia (Medonia.lab) e prima ancora quelle sviluppate dell’ENEA nel 2014 hanno inteso agire nei “confronti” della Posidonia, affinché il suo uso consentisse: • un incremento della balneazione aumentando la capacità di carico degli arenili evitando il contatto diretto con gli affioramenti rocciosi; • il mantenimento in loco dei residui di biomassa, ponendoli semplicemente all’interno dei sistemi di arredo; • la gestione sostenibile dei residui, in quanto durante la raccolta è prevista la separazione da eventuali rifiuti antropici; • la riduzione rifiuti prodotti; • la rimozione della biomassa da superfici/aree balneabili nel periodo estivo
 Altri benefici ambientaliRicorso a risorse locali
 ValutazioneSe consideriamo l’incidenza diretta del sistema combinato “Medonia” sulle politiche e sulle pratiche relativa alla balneazione in presenza di quantità notevoli di Posidonia spiaggiata, le ricadute innovative potenzialmente derivabili dalla presente innovazione, sono notevoli. L’attuale sistema turistico prevede la pulizia meccanizzata degli arenili prima della stagione estiva ed il conseguente smaltimento dei rifiuti solidi urbani e delle biomasse spiaggiate eventualmente presenti che per essere raccolte causano la perdita di notevoli quantità di sabbia. Lo smaltimento è pertanto oneroso, sia per le amministrazioni che per gli operatori. Inoltre, lo spostamento temporaneo di cumuli di biomasse vegetali spiaggiate, non genera particolari vantaggi, ma rimuove solo temporaneamente il problema sottraendolo alla percezione dei fruitori finali. Considerato che in Italia ci sono circa 28.000 concessioni sul demanio marittimo, e che il 60 % delle coste è interessato da questa problematica, la possibilità di diffusione del sistema combinato “Medonia” è rilevante. Sia in termini di mercato (prodotti commerciabili); sia valutando i livelli di formazione, informazione e compartecipazione della popolazione locale (social design); sia, ovviamente, riferito al miglioramento della fruibilità di aree balneabili sottratte alla presenza invasiva di Posidonia (aumento dell’uso degli arenili). Attualmente i lettini da mare sono per lo più costituiti da strutture in alluminio e superfici in plastica. La loro parziale sostituzione con gli imbottiti “Medonia” può generare un incremento economico (aperture di nuovi mercati) per le aziende interessate dalla produzione del sistema “Medonia”, e per gli operatori che potranno aumentare e migliorare i servizi in chiave turistica. Per di più, in virtù della riduzione delle emissioni climalteranti derivanti dall’evitato smaltimento in discarica delle biomasse vegetali spiaggiate, si otterrebbe un sensibile beneficio ambientale. A questi vantaggi, si aggiungerebbero quelli derivanti dalle nuove concessioni demaniali che sarà possibile ottenere su superfici rocciose abitualmente non fruibili, con relativi aumenti per il gettito del demanio regionale e centrale. Anche l’inclusone sociale che scaturirà dalla creazione di posti di lavoro dedicati alla corretta gestione delle biomasse vegetali spiaggiate, potrà contribuire alla diffusione del sistema “Medonia”. Gli imbottiti, nell’eventualità del loro sviluppo produttivo attraverso plastiche biodegradabili potranno anche contribuire a ridurre il contenuto di plastiche in mare, una delle criticità emergenti indicate dalla EU negli obiettivi 2020-2030. In sintesi, tra i molteplici vantaggi, di seguito ne vengono elencati solo alcuni: • migliorare, nel suo complesso, la gestione integrata della fascia costiera; • ridurre la produzione dei rifiuti durante le operazioni di pulizia degli arenili; • valorizzare e conservare habitat prioritari di interesse comunitario; • aumentare la capacità ricettiva delle località turistiche balneari; • salvaguardare il territorio e le sue risorse naturali; • promuovere azioni dedicate allo sviluppo locale nell’ambito del social design per il territorio; • incentivare la diffusione di prodotti e servizi per l’arredo spiaggia partendo da requisiti ambientali; • creare nuove figure professionali specializzate; • creare nuovi introiti per il demanio regionale e centrale attraverso nuove concessioni balneari.

 

 

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