Descrizione | L’idea consiste nella piantumazione, lungo i bordi dei campi, di essenze autoctone e produttive in una fascia di almeno 1 m di larghezza, di specie erbacee ed alberi ad alto fusto, con una densità di almeno 1 pianta per mq. La progettazione delle siepi avverrà tenendo in considerazione l’obiettivo da raggiungere e quindi nel porsi delle domande essenziali prima della realizzazione della SIP, ossia: 1. A cosa servirà principalmente la siepe? 2. a dare rifugio ad un gruppo specifico di animali selvatici (insetti, rettili, mammiferi) oppure sarà una siepe produttiva, che darà legname e frutti all'agricoltore? Un altro punto da considerare riguarda lo studio delle caratteristiche biologiche, ecologiche e funzionali delle colture adiacenti alle SIP in modo che possano essere d'aiuto alle colture (riparo dal vento, presenza di predatori e di parassiti). A questo si aggiunge la conoscenza delle caratteristiche del suolo e un'analisi che metta in luce quali siano le specie che meglio si adattino alle condizioni pedoclimatiche. La particolarità della SIP, come il nome stesso suggerisce, è la presenza di diverse specie vegetali, che garantiscono a priori una grande diversità animale a tutti i livelli di organizzazione. Tra le specie si favoriscono quelle autoctone e naturalizzate da lungo tempo, perché più resistenti al trapianto e meno esigenti dal punto di vista delle cure post impianto. L’idea risulta particolarmente innovativa se applicata ad aree intensamente coltivate, in quanto le SIP sono poco diffuse e poco noti sono i benefici economici, agricoli, ambientali e sociali che esse apportano. Per quanto riguarda le tipologie di siepi se ne annoverano alcune: 1. siepe del tipo "corridoio ecologico" o "step stone", un impianto che partecipa alla rete ecologica locale e la rafforza. Permette il passaggio, lo stazionamento, il rifugio di specie animali che possono essere di particolare interesse conservazionistico (es: colubro leopardino, uccelli migratori, mammiferi come il tasso e la donnola), o la presenza di specie vegetali da preservare (orchidee, ontano napoletano ecc.); 2. siepi di tipo produttivo, con base di essenze autoctone, intercalate da alberi e arbusti da frutto minori o rari (sorbo, corbezzolo, azzeruolo) o altri frutti come varietà autoctone di fico e pero; 3. siepe da intendersi come rifugio per “insetti pronubi", quindi ricche di specie erbacee, arbusti e alberi che fungano da ricetto e alimentazione per gli impollinatori. Esse svolgono sia un ruolo conservazionistico che economico, se si pensa all’impollinazione come servizio ecosistemico; 4. siepi "contro la deriva", densi impianti di alberi e arbusti che frenano il moto in atmosfera di prodotti fitosanitari dal campo di spargimento (vigneto ed uliveto) a zone adiacenti; 5. ibridi tra i tipi precedenti, a seconda delle necessità. L’intero iter progettuale sarà svolto da un Team di esperti, operanti nel campo delle Scienze Ambientali con competenze in ambito agrario, geologico e agrotecnico. Per quanto riguarda i costi si prevedono spese relative alla progettazione, all’impianto, alla manodopera. Gli esperti avranno il compito di fornire consulenza agli interessati (privati, comuni, aziende) e, a seconda del territorio in cui devono essere inserite le SIP, studieranno le soluzioni migliori, anche dal punto di vista economico. A seconda di accordi pre progettuali si specificheranno i ruoli, quindi a chi è affidata la direzione dei lavori, l’impianto manuale delle SIP, le cure post impianto, il processo di monitoraggio che dovrà avvenire con cadenza congrua e la gestione a lungo termine di tutto il progetto. |
Valutazione | Una capillare opera di piantumazione di SIP avrebbe un impatto altamente positivo per diversi attori: Con questa idea il gruppo di lavoro intende rivolgersi sia ad utenti operanti nel settore pubblico sia privato, che vogliano inserire nelle loro attività un sistema capace di aumentare la produttività e l’attrattiva sotto il profilo turistico, migliorare la propria immagine dal punto di vista ambientale, attirando in questo modo un pubblico di nicchia e contrastando in modo ottimale la concorrenza. L’idea è indirizzata a coltivatori diretti e imprenditori agricoli, quindi a tutto quel comparto di lavoratori che costituisce il settore primario dell’economia; ad enti parco, aree protette e ad aziende agricole e agrituristiche che prediligono attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva, nonché escursionistiche (trekking, mountain bike, equiturismo), finalizzate alla valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale. Di contro le strutture ricettive non agrituristiche potrebbero iniziare la conversione al green scegliendo le SIP come punto di partenza verso uno sviluppo d’impresa più sostenibile. Utilizzando le SIP si potrebbe inoltre arginare la perdita di terreni produttivi che possono essere quindi sfruttati in una grande varietà di modi, ad esempio ricorrendo ad una siepe di tipo produttivo o ibrida. |